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Battipaglia: chiede trasferimento per gravi motivi familiari, azienda non risponde

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Una richiesta di trasferimento o distacco, per gravi e certificati problemi familiari, dalle Poste di Battipaglia a quelle di Salerno, inevasa dai vertici aziendali locali. Sarà questo l’oggetto dell’incontro urgente che il segretario confederale della Cisal Salerno, Giovanni Giudice, chiederà alle Poste Italiane, affinché si chiarisca e si risolva la situazione di due giovani dipendenti, tutelati dalla legge 104/92 alla luce della delicata condizione dei loro figli.

Vertici aziendali regionali (Risorse Umane, Relazioni Industriali, Ram 2 Alt Campania) che, già da un mese, sono a conoscenza della questione perché rappresentata loro – tramite segnalazioni ufficiali sia orali che scritte – dal segretario provinciale della Failp Cisal, Francesco Grillo, e dai diretti interessati. Per ora, però, nessun riscontro concreto è arrivato in merito alle istanze presentate.

«Siamo davanti ad un inspiegabile atteggiamento ostruzionistico da parte di Poste Italiane – afferma Giudice – che ha fatto orecchie da mercante. Questa vicenda ha dell’increscioso, dal momento che ci risulta che, in situazioni analoghe, il trattamento sia stato assolutamente diverso, esattamente come dovrebbe essere. Quale motivo c’è alla base di quella che potremmo definire una vera e propria discriminazione?».

I giovani impiegati delle Poste, con i due loro figli, sono stati trasferiti – in virtù della complessa situazione familiare – dalla Lombardia a Salerno: il padre lavora a Battipaglia e la madre a Salerno. I turni di lavoro che sono stati affidati loro sono completamente discordanti con la non semplice condizione della famiglia e impediscono ai genitori di potersi prendere cura, alternativamente, dei bambini.

«Questo trasferimento – prosegue il segretario Cisal – si è trasformato in un vero e proprio inferno, per questa famiglia che è già costretta a fare i conti con problematiche gravi da affrontare quotidianamente. A fronte di tutto questo, ci chiediamo come possano, i vertici di Poste italiane, fare orecchie da mercante, negando, di fatto, l’esercizio di un diritto. Ci attiveremo in tutte le sedi, fin da subito, per ottenere un incontro risolutore con i dirigenti aziendali che, tra le altre cose, stanno agendo anche in barba al rispetto delle relazioni sindacali, lasciando inevase le richieste ufficiali inoltrate dal collega Grillo».

«Nessuno – aggiunge il segretario Failp, Francesco Grillo – ha materialmente fatto qualcosa perazzerare la situazione umana grave, ma facile da risolvere. Dei bambini, già sfortunati, vogliono avere i loro genitori più tranquilli, meno stressati ma soprattutto che riescano ad alternarsi nella cura della famiglia. In sostanza abbiamo solo chiesto che il papà venga trasferito o distaccato da Battipaglia a Salerno. Qual è lo scandalo? Dove è il problema? La Failp e la Cisal, non si arrenderanno e lotteranno insieme per ogni causa giusta».

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