«Anche l’Anac di Cantone si rifiuta di fare da alibi allo shock economico e sociale che il ministro Di Maio sta creando ai danni del lavoro e dello sviluppo economico del Mezzogiorno e di tutto il Paese. Annullare la gara e chiudere l’Ilva è un atto irresponsabile, significa lasciare a casa 14 mila famiglie, perdere un asset industriale strategico e di valore, rinunciare al polo industriale più importante d’Europa, perdere la credibilità verso gli investitori. Il vicepremier è stato invitato a non usare come scusa i rilievi dell’Anac per poter adempiere alla promessa elettorale di chiudere l’Ilva, speriamo che qualcuno dei suoi gli faccia leggere le dichiarazione di Cantone» dichiara in una nota il Deputato di Forza Italia Gigi Casciello. «Tutto ciò – continua il parlamentare azzurro – è impensabile per menti normali e rende bene l’idea dell’improvvisazione e dell’incapacità dei grillini che vogliono trasformare in parco giochi un’azienda che dà lavoro a 14 mila persone. Non bastava il Decreto Dignità, ora anche a causa del dilettantismo e dell’arroganza sulla vicenda Ilva, il vicepremier compie scelte che vanno contro gli interessi dei lavoratori, e che dimostrano la sua infima attenzione verso il Sud. Se questo è il cambiamento tanto sbandierato, siamo davvero nei guai. Si agisca con risposte vere e non slogan buoni solo a scaldare la platea grillina, l’Ilva va risanata e potenziata perché ritorni a essere un polo di grande produzione industriale nel rispetto delle necessità ambientali e della salute dei cittadini di Taranto. Di Maio non pensi solo ad accampare scuse per poi tornare sui propri passi, cedere rispetto ai miglioramenti simbolici che saranno offerti e rivendicarne i meriti. La smetta di fare politica sulla pelle altrui».