“Ribadisco che decisione di aprire due cantieri, in direzione nord e sud, lungo la Tangenziale di Salerno nello stesso momento è stata scellerata. I sindaci di Baronissi e Pellezzano, nei giorni scorsi, hanno denunciato fatti gravissimi e per questo li invito a pianificare un incontro in Prefettura con i vertici dell’Anas per verificare se siano state rispettate tutte le norme in materia di legge.
I salernitani che si trovano in quel tratto di strada ogni mattina sono ormai intrappolati da più di un mese. Le comunità di Baronissi, Pellezzano, Fisciano e Mercato San Severino sono paralizzate”. Così Gigi Vicinanza, sindacalista della Cisal Salerno, continua a contestare la gestione dei lavori lungo la Tanagenziale di Salerno da parte dell’Anas.
“Il viadotto Cristoforo, quello per cui da Fratte ci si immette sulla Salerno-Reggio Calabria o consente di imboccare il raccordo per Avellino, è stato riaperto da qualche settimana, ma la situazione è peggiorata. I disagi, tra le 7 e le 12, restano immani per chi deve raggiungere la zona orientale della città. E’ un inferno.
Vorremmo capire cosa ha pensato chi aveva il dovere di pianificare questi lavori e soprattutto comprendere se la tabella di marcia per il tratto in questione sia stata rispettata. E’ da marzo che i cantieri sono aperti a Fratte e, augurandoci che il viadotto Cristoforo resti aperto, si prospetta un’estate assurda per chi resterà in città e non andrà in vacanza.
Troppo poco è garantire lo stop dei lavori durante l’esodo estivo, quando molte attività lavorative sono chiuse. Serve garantire operazioni su più turni, intensificare gli interventi nelle ore notturne. Nessuno vuole decidere cosa è meglio fare, ma l’Anas non può non tenere conto dei disagi di questi giorni. C’è chi, nonostante le “partenze intelligenti”, arriva a lavoro con un’ora di ritardo”.
Da qui ai sindaci: “Con Morra e Valiante serve fare squadra, oltre la politica, perché questa è una battaglia di civiltà”, ha detto Vicinanza. “Nessun clima da caccia alle streghe, ma vedere paralizzato un territorio non credo sia una cosa degna per una società civile”.