Il ragazzo intorno alle 2.30 del 12 luglio scorso, era uscito di casa, privo di telefono cellulare, senza dire nulla ai genitori con cui vive. Per dieci giorni del 25enne non si sono avute notizie: l’unica traccia, qualche giorno dopo, è stato il filmato delle telecamere presenti nel bar dell’area di servizio di Caselle in Pittari. Michele Gallo indossava gli stessi abiti del giorno in cui è scomparso: pantaloncini scuri, una maglia a maniche lunghe blu e scarpe da ginnastica bianche.
Il giovane avrebbe dormito in una sorta di ricovero improvvisato, e si è nutrito probabilmente con ortaggi rinvenuti nei campi agricoli della zona. Per bere Michele si avvicinava alla zona del fiume. Probabilmente era alla ricerca di cibo o di acqua quando è stato fermato da Eugenio, l’uomo che l’ha incontrato e riconosciuto. Alla domanda “sei Michele?” il giovane ha risposto affermativamente, ed è stato Michele stesso a comunicare i numeri di telefono di casa e dei familiari per la telefonata che, questa mattina, ha significato la fine di un vero e proprio incubo.
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