Avremmo di certo preferito che questa “conversione” avvenisse prima, molto prima che la nostra area industriale fosse ridotta ad una sorta di “polo dell’industria del rifiuto”.
Non è mai troppo tardi.
Il comunicato da parte dell’Asi ha immediatamente consentito a qualche forza politica locale alla ricerca di “facili consensi”, probabilmente non avendo neanche capito che l’argomento era poco attinente con il rientro o meno del Comune di Battipaglia nell’Asi, di dire la sua. Ci sorprende non poco questa posizione politica di cui nessuno aveva memoria, né risulta essere stata oggetto di discussione in maggioranza, né oggetto di scontro tale da motivare l’uscita di quella forza politica dall’amministrazione. Probabilmente era una posizione maturata nel profondo, talmente nel profondo, da rimanere inespressa.
Noi salutiamo, invece, come un fatto positivo la posizione assunta dall’Asi che ci rende ancora più forti al tavolo politico regionale che abbiamo chiesto in via d’urgenza anche alla luce dell’ultimo incendio che ha interessato una delle imprese di lavorazione dei rifiuti presente nella nostra area industriale che, facendo seguito ad analogo fenomeno avvenuto lo scorso anno, lancia un’ombra sinistra sugli interessi che si concentrano su questo settore.
Significa che allorquando, a fronte del silenzio della Regione Campania rispetto alle nostre richieste, avvieremo forme di lotta e di protesta anche estreme, proporremo alle associazioni ambientaliste di Battipaglia di concordarle assieme, finalmente ci troveremo al nostro fianco anche l’ASI.
Nel frattempo abbiamo chiesto agli uffici comunali di studiare forme di modifiche delle norme di attuazione degli strumenti urbanistici, per porre con chiarezza il diniego del Comune di Battipaglia ad accogliere altre industrie del rifiuto nel nostro territorio. Anzi, per questa Amministrazione Comunale, all’ordine del giorno, abbiamo un altro argomento: la riduzione del carico di questo tipo di attività sul nostro territorio e nella Piana del Sele nel suo complesso.
Azioni messe in campo da subito.
Abbiamo chiesto alla Regione Campania di rivedere il piano Regionale dei Rifiuti, anche alla luce delle modifiche già apportate a vantaggio di altri comuni che avrebbero dovuto ospitare, come Battipaglia, un mega impianto di compostaggio e che oggi sono stati esentati da questo carico.
Ci possono essere stati incomprensioni, ci possono essere stati errori o divergenze sulle forme di lotta, ma la posizione di questa Amministrazione Comunale rispetto alla industria del rifiuto è stata precisa da subito:
NO ad ulteriori carichi nel nostro territorio e nella Piana del Sele, che è un’area che ha già dato un contributo altissimo alla politica dei rifiuti regionali;
SI alla riduzione del carico inquinante che già sopporta questo territorio.
Per quanto riguarda l’ipotesi del rientro del Comune di Battipaglia nell’ASI, sinceramente non se ne capiscono le motivazioni che richiederebbero questa scelta.
Il Comune di Battipaglia si è pronunciato nel 2011 allorquando il Consiglio Comunale deliberò la fuoriuscita dal Consorzio.
Noi oggi abbiamo altri problemi: sbloccare la situazione burocratica che appesantisce in modo insostenibile l’iter di imprenditori che vogliono investire sul nostro territorio;
trovare una soluzione condivisa per le imprese che nelle more della decisione del Consiglio di Stato sul permanere o meno dell’obbligo del nulla osta dell’ASI avevano ottenuto solo l’autorizzazione comunale.
Siamo ancora nel pieno di una crisi che ha desertificato il tessuto industriale di Battipaglia: non possiamo consentirci di perdere, per motivi burocratici, neanche un’altra realtà produttiva;
Dovremmo pensare a come valorizzare l’area industriale Battipaglia-Eboli che insieme rappresenta una delle più grandi aree industriali del Sud Italia e che opportunamente infrastrutturata (uscita autostradale dedicata, interporto per lo scambio dei vettori di trasporto, gomma/ferro, collegamento con l’aeroporto di Pontecagnano altro che piccolo interporto tutto puntato sulla gomma di cui qualcuno parla) può diventare una grande opportunità di sviluppo per l’Intera Piana.
Altro che consorzio Asi con la sua lentezza burocratica e i costi aggiuntivi per le imprese.
Questi sono i problemi veri su cui si gioca il futuro di Battipaglia e della Piana del Sele, chi pensa di riportarci indietro di anni a tornare a parlare ASI “si” ASI “no” sta evidentemente fuori dalla storia.
Noi a questo gioco non ci stiamo.
I Comuni devono riappropriarsi della gestione del proprio territorio, è fortemente sbagliato, oltre che pericoloso, pensare che si possa continuare ad accettare in silenzio scelte altrui.
Su questo abbiamo aperto la discussione, vogliamo misurarci con gli imprenditori, con i comuni limitrofi e con la Regione.
Tutto il resto appartiene al passato, non ci appassiona.