Sua, infatti, la prima delle 8 storie a fumetti del nuovo ciclo realizzato da Topolino, Zio Paperone e la minaccia del Maxi Gattone, sceneggiata in coppia con Giulio D’Antona e disegnata da Daniela Vetro. Un’avventura che vede Zio Paperone alle prese con l’acerrimo nemico Rockerduck che spopola in città grazie al suo nuovo multisala super-tecnologico e avveniristico. Le sale dello Zione, invece, sono vecchie e di scarsa qualità e rischiano di farlo uscire dalla competizione cinematografica. Ma poi appare un maxi-gattone, vera chiave di volta della storia.
“Volevo parlare delle paure dei bambini. Mia figlia di 9 anni un giorno mi ha detto ‘Io nel buio metto tutte le paure della giornata’ e da lì è partita l’ispirazione. La mia paura era il Gatto Mammone e da questo è nata l’idea del Maxi-Gattone, che si rivela non solo una proiezione delle mie paure infantili, ma anche un aggancio per parlare di cinema”. “Ho insistito perché fossero inserite la strega Amelia, personaggio che mi è molto simpatico, e la bambina Elsilia Luceforis, con la sua Lampada Magica, in veste di ‘salvatrice’: mi piaceva l’idea di un femminile ‘duplice’, malandrino e salvifico. Manca la rappresentazione della complessità del femminile: la battaglia è quella di rappresentare la donna non solo al positivo, ma nelle sue varie sfaccettature”.
Ad accompagnare il settimanale Topolino al suo primo Giffoni il direttore Valentina De Poli, lo sceneggiatore Giulio D’Antona, il caporedattore Divisione Fumetti Davide Catenacci e il disegnatore Luca Usai. “Topolino e il cinema vanno a braccetto da sempre – ha dichiarato il direttore De Poli – e sono felicissima che sia finalmente iniziata la collaborazione con il Giffoni Film Festival, unico nel suo genere proprio come il nostro settimanale. Spero sia l’inizio di un lungo viaggio insieme”. C’è già qualche idea per il prosieguo della partnership: “I giffoners ci hanno offerto tanti spunti interessanti. L’idea è quella di realizzare prossimamente una storia ambientata in un ‘simil’ Giffoni. E chissà che non compaia anche una Jasmine Trinca ‘paperinizzata’ come protagonista”.
Giffoni è una location perfetta parlare di cinema e ragazzi: “Questo è uno spazio privilegiato, dove s’insegna a guardare i film, a interpretare gli audiovisivi: se non sai gestirli rischi ti travolgano. Ed è una missione tanto più importante perché nelle scuole l’educazione all’immagine non è prevista. I ragazzi sono una fascia di mercato importante, ma la cosa bella di Giffoni è che vedono film sulla base delle specifiche età e soprattutto non standardizzati”. Un’offerta irripetibile, che educa lo sguardo. E lo sguardo è stato anche il cuore della Masterclass Classic e dell’incontro con i giurati di Elements +10: Giffoni, come Topolino, riesce a tenere insieme la maturità e la fanciullezza, riuscendo a esprimere il meglio di entrambe.
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