Ieri pomeriggio il primo cittadino è corso ai ripari convocando d’urgenza i titolari dei cinque bar della piazza, invitandoli al senso di responsabilità, ad essere i primi tutori del decoro delle basilari regole comportamentali a tutela della tranquillità che Ravello ha sempre saputo garantire. Dopo i provvedimenti attuati per lo sparo dei fuochi d’artificio e il procacciamento di clienti da parte delle attività commerciali Di Martino si trova a far fronte a questa annosa problematica. Nel settembre del 2007 destò clamore la ferma decisione dell’allora sindaco Paolo Imperato (Di Martino era vice) di proibire la somministrare bevande alcoliche durante le ore serali vietandone la vendita ed il consumo da mezzanotte presso i bar, i ristoranti e gli alberghi. Provvedimento che scatenò reazioni contrarie dell’allora opposizione. L’anno seguente lo stesso sindaco Imperato fermò sul nascere un maldestro tentativo di consentire brindisi e buffet nuziali all’interno di Villa Rufolo.
Ad alzare la voce, stavolta, è soprattutto il parroco Don Angelo Mansi. La sua canonica, di fianco al Duomo, affaccia proprio sulla piazza. «Nella notte tra domenica e lunedì sotto casa mia baccano di stranieri che non la smettevano – ci ha detto Don Angelo – Ho atteso pazientemente, per tante notti dall’inizio dell’estate, che si facessero le 2 per poter dormire, ma, come l’altra notte, si è andati oltre. Ho avvisato a più riprese le autorità pubbliche. Piazza Duomo continua ad essere, ogni notte, terra di tutti e di nessuno».
«Come il Parroco di Ravello deve affrontare la giornata con poche ore di riposo? Ora basta. In questa settimana di San Pantaleone non posso affrontare la giornata con tre ore e mezza di riposo» ha chiosato con rammarico Don Angelo.
Fonte Il Vescovado
Quanto costa sposarsi a Ravello? Se non si ubriacano ma pagano solo, il parroco sta più calmo?