Era il 26 luglio 2011 quando i due imprenditori romani a Palazzo di Città alla presenza dell’allora sindaco di Salerno Vincenzo De Luca presentavano il loro progetto calcistico ai tifosi, fortemente delusi dal secondo fallimento della Salernitana. Nasceva così il Salerno Calcio, ma di lì a poco, esattamente un anno dopo, la società si sarebbe riappropriata di marchio, colore e denominazione del fallito club di Lombardi.
In pochi anni la Salernitana, tornata appunto in possesso dell’ippocampo e del “suo” granata, a piccoli passi si è riappropriata di quella categoria lasciata due anni prima dell’ultimo fallimento. Sette anni fa la città accoglieva Lotito e Mezzaroma con grande fiducia e con la speranza di uscire da quelle sabbie mobili da cui la Salerno calcistica non riusciva a riemergere.
Il progetto dei due imprenditori romani rappresentava all’epoca uno spiraglio di luce, dopo le travagliate estati trascorse ad attendere, più che notizie di calciomercato, buone nuove da Covisoc e Coavisoc ed indiscrezioni rassicuranti sulle fideiussioni utili per l’iscrizione.
In questi sette anni i tifosi hanno riassaporato il piacere di discutere sotto l’ombrellone, piacevolmente o meno, di cessioni, ingaggi, trasferimenti, prestiti, insomma, di calciomercato, seppur con i tempi diversamente veloci ai quali la Salernitana di Lotito e Mezzaroma ha abituato. Nel primo quinquennio di attività, i due co-proprietari del club granata hanno di fatto tenuto fede agli impegni presi e centrato, passo dopo passo i traguardi fissati, dal ritorno tra i professionisti al mantenimento della serie B. Adesso, però, i tifosi si aspettano qualcosa in più, soprattutto nella stagione del centenario.
Di conseguenza, ci si interroga, adesso sulle prospettive di crescita della Salernitana, anche in vista dell’importante traguardo che lo storico club granata si appresta a tagliare. Non rimane che attendere, dunque, nella speranza che gli obiettivi possano diventare più ambiziosi.
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