Durante il turno pomeridiano, intorno alle 15, il giovane, che è originario di Angri (Salerno) e arriva dal primo Reggimento Granatieri di Sardegna, sarebbe entrato in un bagno del palazzo portando con sé la pistola d’ordinanza e si sarebbe sparato in testa. De Mattia era appena stata promosso e gli era stata assegnata la pistola come arma di ordinanza. Risultava irreperibile dalle 12 di ieri, i familiari hanno ricevuto la notizia in serata.
«Motivi sentimentali», secondo quanto apprende l’Ansa da fonti dell’Esercito, sarebbero legati al suicidio del militare di Strade Sicure, Enrico De Mattia, di Angri, avvenuto ieri a Palazzo Grazioli a Roma. «Chi in queste ore prova a strumentalizzare il fatto riconducendolo a informazioni o motivazioni false – rilevano le stesse fonti – compie un atto di sciacallaggio, anche nei confronti della famiglia del soldato che in queste ore sta vivendo un grande momento di dolore». In relazione a notizie uscite su alcuni media, viene inoltre precisato che «il ragazzo non era sposato e non aveva figli».
L’Esercito «collabora, con la massima trasparenza e piena disponibilità, alle attività degli organi inquirenti per accertare le motivazioni che possono aver condotto il militare a compiere questo tragico gesto». È quanto si legge in una nota della Forza armata a proposito del suicidio del militare a Palazzo Grazioli.
Il capo di Stato maggiore dell’Esercito, Salvatore Farina, «a nome di tutti i militari della Forza armata, esprime la sua vicinanza e il proprio profondo cordoglio alla famiglia del caporal maggiore (VFP4) scomparso tragicamente in servizio. Personale dell’Esercito ha immediatamente informato la famiglia e, sin dal primo momento, sta fornendo il massimo supporto logistico e psicologico alla stessa»
La notizia è stata così commentata dal Ministro della Difesa Elisebetta Trenta: «Commozione e cordoglio mi uniscono alla notizia del tragico episodio che ieri, a Roma, ha coinvolto uno dei nostri militari impegnati nell’operazione Strade Sicure. Esprimo la mia più
sentita vicinanza alla famiglia in questo momento di dolore».
La notizia ha destato enorme scalpore nella cittadina dell’agro dove la vittima e la sua famiglia sono molto conosciuti. Incredulità tra i residenti che ricordano il giovane come un ragazzo bravo e generoso, molto attaccato alla famiglia e che aveva realizzato il sogno di
entrare nell’Arma dei carabinieri. Ora si aspettano notizie dalla capitale per il rientro della salma ad Angri dove si terra il rito funebre.
Fonte IlMattino