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Molestie alla 14enne di Battipaglia, anche Mentana si occupa del caso

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«Essere toccata in zone intime non penso che sia un “fattariello”». Interviene così, in modo duro e diretto le tredicenne, aggredita verbalmente e fisicamente da un nigerioano, U.C. ospite di una struttura di Parco dei Principi a Eboli, dopo che il suo caso è arrivato sulla bocca dei media nazionali, passando da Matteo Salvini, il ministro degli interni, che ha alzato un polverono al fine di combattere questo tipo di avvenimenti, fino ad Enrico Mentana, che invece ha mostrato nel suo programma tutti i suoi dubbi e tutte le sue perplessità, accusando di aver montato un caso inesistente.

Nel frattempo è stato convalidato l’arresto del nigeriano accusato di tentata violenza sessuale nei confronti della minorenne.  L’interrogatorio effettuato dagli inquirenti ha fatto emergere, però, non poche contraddizioni, a cominciare dal fatto che l’uomo abbia poca dimestichezza con l’italiano, tanto da rendere necessaria la presenza di un interprete per tradurre alcune sue affermazioni.

Il 39enne, inoltre, ha sostenuto di essere stato accerchiato ed essere stato lui stesso vittima di un’aggressione. Una versione non accettata dall’accusa, che ribadisce la versione delle ore successive, secondo la quale la ragazza sarebbe stata palpeggiata nelle parti intime dall’uomo.

LE PAROLE DELLA 14ENNE. La stessa minore è intervenuta pubblicamente per ribadire quanto già dichiarato dinanzi alla polizia: «Ho subito io quelle cose e non penso che vada a raccontare cose così, perché così mi dice la testa – spiega la 14enne – Devo ringraziare mio cugino, che era con me in quel momento ad aiutarmi, altrimenti non so dove sarei stata in questo momento».

Il riferimento è al giovane parente della vittima che, accortosi di quanto stesse avvenendo, sarebbe intervenuto in sua difesa: «L’extracomunitario si è avvicinato a me abbracciandomi da dietro e cominciando a toccarmi – prosegue il racconto – mio cugino di 12 anni ha avuto la forza di levarmi dalle sue braccia».

È la cronaca della colluttazione che, a detta dei due giovani, si sarebbe verificata di lì a poco: «Però – conclude – l’extracomunitario l’ha tirato facendogli un graffio sul braccio». Graffio giudicato guaribile in sette giorni.

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