“L’Ente consortile, negli ultimi mesi – spiega il commissario avv. Mario Rosario D’Angelo – ha implementato le azioni di monitoraggio sui canali consortili, verificando tutti gli scarichi, anche quelli autorizzati. Il Consorzio agisce nell’interesse generale dei cittadini, come dimostra proprio la vicenda del canale Fosso Imperatore, e la nostra sensibilità per la tutela della salute pubblica ci porta ad agire con determinazione laddove si verificassero eventuali azioni di inquinamento ambientale”.
Da tempo sono state avviate attività di accertamento dello stato dei luoghi, impiegando sia agenti della Polizia Idraulica che tecnici professionisti del proprio organico, volte a verificare le condizioni di inquinamento in corrispondenza degli scarichi. Tutto ciò sia su Fosso Imperatore, che su altri canali consortili.
“Le procedure vengono avviate dall’Ente consortile a garanzia e nell’interesse pubblico dei cittadini – continua il commissario D’Angelo. Sul canale di Fosso Imperatore c’è stato un intervento che a mio avviso non è mai stato fatto negli ultimi anni.
È in corso una pulizia radicale del canale, di concerto con i sindaci dei territori di San Valentino Torio, San Marzano sul Sarno e Nocera Inferiore, coordinata sul campo dall’Ing. Gerardo Gustato e dal geom. Giancarlo Miranda, responsabile manutenzione del comprensorio basso ed allo stesso tempo, con la nostra Polizia Idraulica, che fa capo alla dott.ssa Ida Soriente, si continua con l’attività di monitoraggio e controllo sul canale. Un ringraziamento – conclude – va ai cittadini che ci segnalano anomalie, attraverso il nostro numero verde”.
Il commissario straordinario poi, si sofferma sull’aumento del 20% applicato al tributo consortile. “Molto spesso dimentichiamo che il nostro Consorzio serve un comprensorio di 36 comuni in 3 diverse provincie (Napoli, Salerno e Avellino), che si mostra spesso fragile a causa dell’inquinamento dovuto a sversamenti di rifiuti e scarichi abusivi nei canali, alle continue emergenze dovute alla fragilità idrogeologica del territorio.
Nonostante questo è un aumento molto basso, al di sotto della media di altri contributi consortili. Un contributo annuale tra l’altro e che può essere detratto nella dichiarazione dei redditi. Un costo ponderato – conclude – al fine di offrire servizi sempre maggiori e di qualità ai cittadini”.