Ritenendola fondamentale, quale valore aggiunto e determinante per lo sviluppo e il rilancio territoriale, ci chiediamo: dove si colloca l’amministrazione comunale rispetto a questa domanda quando definisce Salerno “città turistica”?
È incomprensibile come si possano considerare non rilevanti queste attività. A margine dei primi sbarchi già avvenuti nel mese di aprile l’unico ricordo lasciato ai turisti è la delusione di non aver trovato ospitalità, cortesia e attenzione.
È evidente che intendere l’ospitalità come fattore essenziale per lo sviluppo turistico resta ancora un’idea molto lontana.
La risposta è nei fatti. È nel volto dei crocieristi, che dovrebbero essere i migliori ambasciatori della destinazione e del servizio offerto, che privi di qualsiasi assistenza attendono in aree non confortevoli i trasferimenti verso altre destinazioni.
Ma ancor più grave è vedere un esiguo numero di turisti “avventurarsi” palesemente senza una meta per le strade cittadine. Quello che gli viene offerto oggi è dribblare rifiuti di ogni tipo, attraversare strade maleodoranti e perché no, incontrare altri “ospiti meno graditi” che solitamente vivono nelle reti fognarie e che si concedono passeggiatine serali tra alberi e panchine del lungomare.
È un dato di fatto incontrovertibile: per la maggior parte dei turisti, Salerno non risulta come città da visitare, ma solo uno scalo da utilizzare per raggiungere altre località come la Costiera Amalfitana e il Cilento.
Ci chiediamo inoltre: si è mai pensato a come ovviare al ripristino, all’apertura e specialmente alla valorizzazione dei siti d’interesse storico, culturale e religioso che da tempo risultano in abbandono o non adeguatamente promossi per il potenziale che esprimono? A questo punto perché non promuovere itinerari alla “scoperta dei tesori perduti o chiusi…”?
L’inefficienza dei servizi, la gestione miope delle risorse e lo scarso interesse nell’adempimento di tali attività, contribuiscono all’allontanamento di compagnie di navigazione e tour operator costretti a cercare nuove destinazioni con un’offerta più adeguata e la conseguente contrazione dei flussi turistici su Salerno.
Una “vera” città turistica, oltre a quello che sa offrire, si caratterizza e si classifica, anche per il modo in cui lo fa e la mancanza di strategie organizzative, comunicative e promozionali trascinano il territorio verso un profondo stato di abbandono e di anonimato. Il degrado si aggiunge al degrado.
Lo scrive in una nota il MeetUp Amici di Beppe Grillo Salerno