La rabbia dei tifosi espressa soprattutto sui social mette nel mirino il presidente Walter Taccone, accusato di essere il principale responsabile della debacle sportiva. Teoricamente, l’Us Avellino dovrebbe ricominciare dalla Serie D ma i termini per iscriversi a questo campionato scadono nella giornata di oggi entro la quale dovrebbero essere versati alla Lega Dilettanti 170 mila euro per l’iscrizione. Allo stato nulla si sa delle intenzioni dei vertici del sodalizio irpino.
In mancanza, la società si vedrebbe costretta a depositare in tribunale i libri contabili e attendere il fallimento. In questo caso, l’Us Avellino potrebbe ripartire dal campionato dilettanti di Eccellenza. Nessun comunicato e alcuna dichiarazione, al momento, trapela dall’entourage del presidente Taccone che insieme ad altri soci aveva rilevato l’Us Avellino nel 2009 dal fallimento della gestione affidata al presidente Massimo Pugliese. La promozione in serie B era stata conquistatanel 2013.
Secondo il presidente della Provincia di Avellino, Domenico Gambacorta “questa decisione del Tar Lazio non è né serena né equilibrata. Si determina un danno irreparabile per l’Us Avellino, condannando la storia di una città e di una provincia che sono state dieci anni in serie A e tantissimi in serie B. Ci si è trincerati dietro formalismi dimenticando anche tanti altri aspetti”.
Nelle ultime ore si è fatta largo una indiscrezione che potrebbe bloccare i campionati. Il patron dei ‘Lupi’ Walter Taccone potrebbe intentare una nuova azione a tutela dell’Avellino come l’attesa della Camera di Consiglio prevista il 13 settembre e dunque il ricorcorso al Consiglio di Stato.
MANCATO RILASCIO DELLA LICENZA NAZIONALE
Col ricorso proposto – per il quale è stata fissata per la trattazione collegiale la Camera di consiglio del 13 settembre 2018 – si chiedeva l’annullamento del dispositivo 479/2018 del Collegio di garanzia dello sport presso il Coni con il quale il 31 luglio è stato respinto il ricorso proposto dall’Us Avellino contro il provvedimento del Commissario Figc 33 del 20 luglio 2018 di mancato rilascio della licenza nazionale 2017-2018 e di conseguente non ammissione della stessa società al campionato di Serie B per la stagione sportiva 2018-2019.
LA MOTIVAZIONE DEL PROVVEDIMENTO
Fortemente tecnica la motivazione del provvedimento con il quale si è ritenuto che il ricorso e i motivi aggiunti «alla stregua della sommaria delibazione propria della fase cautelare del giudizio ex art. 56 c.p.a., non presentano sufficienti profili di fumus boni iuris». In più, il Tar ha ritenuto che «le censure spiegate avverso le regole e prescrizioni di cui ai Comunicati Ufficiali Figc n. 27/2018 e 49/2018 non sono esaminabili in applicazione del cosiddetto vincolo della pregiudiziale sportiva; la disciplina dell’art. 147 c.p.c. (in tema di tempi delle notifiche) non sembra applicabile in via estensiva alle comunicazioni; il titolo IV del comunicato ufficiale Figc n. 49 2018 (Ricorsi) non prevede un termine finale per la presentazione dei ricorsi e per le eventuali integrazioni documentali correlato alla scadenza del termine previsto a carico della Co.Vi.Soc e della Commissione criteri infrastrutturali e sportivi-organizzativi per la comunicazione alle società dell’esito dell’istruttoria sulle domande di concessione della licenza, stabilendo piuttosto un termine a data fissa; cosicché, comunque, l’eventuale tardività della comunicazione dell’esito dell’istruttoria in nessun modo avrebbe potuto determinare una diversa scadenza del termine perentorio finale per la presentazione dei ricorsi e della documentazione integrativa»
Non bisogna mai gioire delle vicissitudini altrui brutta bestia con un q.i. di pari livello con pecorone sardo.
Mi dispiace da sportivo e partecipo allo scoramento che in queste ore attanaglia gli sportivi avellinesi. Il gioco delle fidejussioni, anche qualche ex dirigente granata, lo fece tempo fa e portò al fallimento della società. Purtroppo i venditori di fumo continuano ad esserci, pur di aver visibilità e i riflettori puntati, a discapito dei valori in cui ancora crediamo noi tifosi.
Coraggio e forza Avellino.
Silvano sei proprio inopportuno, a noi piace gioire come con Minala al 96 e non x vicende extra sportive!! Ma quanto crescerete mentalmente !
Sinceramente mi dispiace.Una squadra una storia importante non può essere maltrattata per un vizio di forma.Auguro all’Avellino di risolvere o se proprio in poco tempo di ritornare nel calcio professionistico.Forza Salernitana,forza tutta la Campania calcistica.
no ho niente da gioire se non al gol di minala, questi sono fatti brutti ed incresciosi che non dovrebbero mai succedere nel mondo del calcio auguri all’ avellino calcio.
Ricordo la Salernitana di Aliberti al consiglio di stato, un avvocato disse: “portate i soldi e sarete iscritti”. Che la vicenda per caso ruoti ancora intorno al dio denaro?
Massima solidarietà ai tifosi irpini. Immagino lo scoramento e la delusione che state provando: è la stessa che per 2 volte abbiamo provato noi a Salerno. Vi auguro sinceramente di poter tornare in B quanto prima. Per il resto silenzio e rispetto. Gli sfotto’ me li tengo per il prossimo Minala al 96esimo…..buona fortuna…..
Voglio rammentare ai buonisti che quando è capitato alla Salernitana dalla sponda delle pecore sono arrivati i peggiori insulti……unico rammarico…..6 punti persi
Ricordo benissimo che voi gioiste alle nostre disgrazie, mentre a quanto pare a Salerno siamo cresciuti e non poco come tifoseria se il rispetto per le vostre vicissitudini la fà da padrone. A noi piace sconfiggervi, e ci viene anche facile, in campo e sugli spalti: Buona fortuna, e vorrà dire che i sei punti garantiti dovremo trovarli altrove quest’anno.
Ma quale dispiacere e solidarietà, nel 2011 i tifosi avellinesi esultarono prima per la sconfitta in finale play-off contro il Verona e poi per il fallimento, lo stesso fecero per i play-off del 2014 persi a Frosinone, voi veramente volete dare solidarietà a questi MALIGNONI?? Ma non fate gli ipocriti, è dagli 70, da quando hanno quel Giriaco che hanno sempre dato fastidio alla città di Salerno e alla Salernitana, togliendo l’Università da Salerno sapendo anche si facendo ottimi profitti con affitti di case a studenti che venivano a studiare a Salerno, si sono fatti costruire aziende degli Agnelli in Irpinia sistemando tutti i loro concittadini, milioni di euro di soldi pubblici per farsi ricostruire case private anche se non distrutte nel post terremoto, ma voi veramente volete bene a questi soggetti??
leggo con grande piacere che non tutti i tifosi ragionano in maniera ottusa e che la sportività ancora esiste. come si può gioire di una vicenda incresciosa che non riguarda la squadra, ma la burocrazia? le sconfitte devono avvenire solo in campo e non nei tribunali. bisogna capire che le squadre appartengono alla tifoseria, alla città. per quanto ancora dovremo sentire di queste situazioni grottesche, mentre i campionati sono fermi? un grosso in bocca al lupo ai cugini irpini. sperando di affrontarli presto con il coltello tra i denti. ma sempre e solo in campo
Don Antonio Sibilia, si starà rivoltando nella tomba a vedere cosa hanno fatto, questi grandi imprenditori, della Sua squadra. Invece di pagare le parcelle agli avvocati (se le pagheranno?) potevano presentare in tempo utile le fidejussioni reali e non quelle che si comprano a Resina. Hanno infangato una storia calcistica di una squadra simpatia che è stato un modello da seguire, di una città, di migliaia di tifosi, di giocatori che hanno indossato la maglia bianco/verde.
Che peccato, mi dispiace tanto pur essendo tifoso della Salernitana .
mi auguro con tutto l’ amore, con tutta la passione che ho per il calcio, da tifoso della roma, che l’ avellino rinasca al più presto, e che venga guidata da un soggetto che ne sappia di calcio, che faccia le cose serie!
forza avellino, forza e onore, dicono i romani!