Le condotte tenute da parte dell’arrestata si sono protratte, negli anni, prevalentemente nei confronti dell’anziana donna e di sua figlia convivente, da lei ritenute responsabili della separazione con l’ex convivente, mai accettata. L’ex suocera, a partire dalla crisi coniugale tra i due, era stata perseguitata dalla donna che, senza il suo consenso, indebitamente entrava nella sua abitazione, appostandosi ed approfittando dei momenti in cui entravano ospiti in casa, pretendendo somme di denaro a titolo di spese di mantenimento per la separazione, talvolta anche impossessandosi delle chiavi di ingresso e di oggetti presenti in casa, richiedendo somme di denaro per la restituzione.
In alcune occasioni, la donna si tratteneva presso l’abitazione della vittima anche per diverse notti, fino all’ottenimento dell’importo richiesto, in alcune occasioni danneggiando gli arredi al rifiuto di consegnarle il denaro. Le condotte persecutorie nei confronti dell’anziana avvenivano anche nelle ore notturne sia attraverso insistenti suoni al campanello di ingresso, sia “a distanza”, sia con messaggi di testo dal contenuto ingiurioso e minatorio sia attraverso chiamate anonime, che inducevano la vittima a staccare il telefono, ingenerando nella stessa un perdurante stato di ansia e paura, modificando le sue abitudini di vita.
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