Un risultato – sottolinea la Coldiretti – garantito dalle circa 23.000 aziende agrituristiche presenti in Italia che sono in grado di offrire un potenziale di più di 245 mila posti letto e quasi 450 mila coperti per il ristoro, oltre a 11.400 mila piazzole per l’agricampeggio e a circa 1500 attività di fattoria didattica per i più piccoli. Se la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è la caratteristica più apprezzata, gli agriturismi in Italia hanno arricchito la propria offerta – continua la Coldiretti – con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking o attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici, ma anche corsi di cucina e wellness.
Importante è anche la flessibilità nei confronti del crescente turismo itinerante dei camperisti con le strutture che in molti casi si sono attrezzate con l’offerta di alloggio e di pasti completi, ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente – precisa la Coldiretti – solo all’acquisto dei prodotti aziendali.
L’agriturismo è apprezzato anche per gli acquisti dei souvenir alimentari delle vacanze con 7 turisti su 10 (71%) nel Belpaese che hanno deciso per il 2018 di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende agricole o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.
In Campania l’offerta agrituristica – aggiunge Coldiretti Campania – è sempre più ricca e variegata, con crescita continua di prenotazioni grazie al boom del turismo culturale e del turismo “green”. Un successo che va dalle isole a Pompei ed Ercolano, da Napoli a Salerno, dalla penisola sorrentina all’amalfitana, dal Cilento alla Reggia di Caserta, dalle bellezze dell’Appennino tra Sannio e Irpinia al Matese, e tanto altro ancora grazie anche alle migliaia di appuntamenti nei piccoli borghi all’insegna del buon cibo e del buon vivere. Sono tanti infatti gli eventi e le sagre che richiamano piatti di tradizione contadina come la cuccìa, il peperone ripieno sannita, la maccaronara, le matasselle, la taratella, il castrato al ragù, lo ciammarruchiello, il cecatiello, ‘o sciusciello e lo mazzariello.
La rete degli agriturismi cresce insieme ad un modello di agricoltura che è presidio del territorio e custode di un patrimonio di 515 prodotti agroalimentari tradizionali, grazie al quale la Campania è la prima regione d’Italia per varietà.