Se non si completerà il doppio fascio di gallerie da Via Ligea al Cernicchiara per gli innesti in autostrada del traffico merci portuale non sarà possibile programmare una viabilità urbana alternativa al Viadotto Gatto, che così com’è ha sempre messo paura, fin dalla sua costruzione ormai quasi 50 anni fa ed oggi – dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova – risulta ancora più inquietante.
L’intuizione alla base delle gallerie di Porta Ovest sta nella creazione di un accesso ulteriore e diverso alla città di Salerno da occidente, dedicato in via quasi esclusiva al traffico pesante, in modo da decongestionare il Viadotto Gatto da destinare solo al traffico urbano, quindi prevalentemente mezzi leggeri.
In realtà, se davvero – come pare – le gallerie saranno pronte all’uso entro 14 mesi, con un pizzico di coraggio di potrebbe pensare anche ad un riassetto viario da consegnare alla storia: ovvero la rimozione del viadotto (un autentico mostro di cemento) e la creazione di una bretella urbana in parte sull’esistente, in parte ex novo.
Certo, al momento parliamo di fanta-urbanistica, ma di concreto possiamo ufficializzare informazioni che documentano la ripartenza del cantiere di Porta Ovest. Si è sbloccata, infatti, la vicenda relativa alle costosissime polizze fidejussorie che per mesi hanno bloccato i lavori.
Il consorzio Arechi, che ha rilevato in fitto il ramo d’azienda Porta Ovest dalla Tecnis, è riuscito a stipularle e perfezionata la procedura amministrativa non resta che pagarle all’apertura delle agenzie: questo avverrà il prossimo 27 agosto.
Le polizze vanno a garanzia della progettazione e di parte dell’esecuzione dell’opera e consentiranno di riaprire il cantiere il prossimo 4 settembre. Si inizierà dal Cernicchiara, quindi a monte, per poi procedere nello scavo a valle, lato Via Ligea.
Il Consorzio Arechi stima l’impiego di almeno cento operai nei prossimi sei mesi, in attesa di capire chi risponderà al bando di Tecnis per la vendita totale del cantiere Porta Ovest. Ultimazione prevista dei lavori: marzo 2020. Termine ultimo per rendicontare i 150 milioni spesi all’Unione Europea, dicembre 2022.
Soddisfazione viene espressa da Patrizia Spinelli, della Feneal Uil, che saluta con favore la ripresa dei lavori ed il saldo occupazionale previsto, dopo aver a lungo espresso perplessità sulla conduzione del cantiere da parte della stazione appaltante e delle istituzioni, spesso assenti sebbene coinvolte anche nelle vicende giudiziarie che hanno riguardato Porta Ovest.
Fonte LIRATV