Secondo quanto riferito dalla Prefettura, le persone rimaste coinvolte nell’ondata di piena del torrente Raganello facevano parte di due gruppi di 18 escursionisti, per un totale di 36. I corpi delle 8 vittime sono stati tutti recuperati. Il torrente ingrossato dalle piogge delle ultime ore ha sorpreso i gruppi di escursionisti nelle gole, una fenditura nella roccia larga pochi metri tra pareti a picco.
La tragedia è avvenuta nel territorio del Parco Nazionale del Pollino a monte del cosiddetto “Ponte del Diavolo”. Il gruppo speleologico del Soccorso alpino calabrese si sta organizzando per risalire il corso del torrente Raganello alla ricerca di eventuali superstiti dispersi. Nelle gole del Raganello, infatti, ci sono vari anfratti e speroni sui quali potrebbero essersi salvati alcuni degli escursionisti che si trovavano nella zona. L’acqua del torrente, intanto, dopo la piena del pomeriggio, sta lentamente calando.
Il procuratore: temiamo altre vittime “Temiamo che il numero delle vittime della tragedia delle Gole del Raganello sia destinato a crescere. Ma si tratta di valutazioni che facciamo sulla base di quello che si è verificato”. Lo ha detto il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla. “Stiamo operando – ha aggiunto – in una situazione di emergenza e non possiamo dare numeri o fare ipotesi. Riteniamo però che nell’area ci fossero più persone come accade sovente in questo periodo perché la zona è molto battuta”.
Il numero per informazioni: 0984 8980651 La Prefettura di Cosenza ha diffuso un numero telefonico per fornire informazioni ai familiari delle persone coinvolte dall’ondata di piena che ha travolto gli escursionisti del torrente Raganello. Il numero da contattare è lo 0984 8980651.
A supporto delle operazioni una squadra specializzata di vigili del fuoco speleo alpino fluviali e l’elicottero arrivato direttamente dal comando di Salerno.
Protezione civile: imprudenza, c’era allerta piogge
Il dirigente della Protezione civile Calabria, Carlo Tansi, ha confermato che le ricerche andranno avanti per tutta la notte. Il gruppo principale di escursionisti aveva una guida ufficiale ma, ha aggiunto, “sono stati davvero molto imprudenti, considerato che già dalla giornata di ieri in tutta la regione era stato lanciato lo stato di allerta per piogge abbondanti”.