La proposta di Agostino Ingenito: “Serve potenziare la rete permanente delle centraline e una riorganizzazione del monitoraggio che deve interessare di più le aree naturalistiche e turistiche – La Regione intervenga a tutela dei territori per salvaguardare ecosistema e potenzi servizi per sviluppare e incrementare sostenibilità e qualità ambientale. Turismo, volano di sviluppo ma il successo è sempre più legato a valori di qualità ambientale, sostenibilità ed accessibilità. Elementi che determinano sempre più scelte dei viaggiatori.
Opere pubbliche in Costiera Amalfitana solo se parte di un progetto di sviluppo di area vasta che limiti uso veicoli inquinanti e potenzi percorsi alternativi. “Il controllo dei parametri relativi alla qualità dell’aria rappresenta una delle principali attività istituzionali dell’Agenzia. Arpac, infatti, gestisce la rete di monitoraggio – attualmente in fase di adeguamento alle specifiche contenute nel progetto approvato dalla Regione Campania con DGRC n.683 del 23/12/2014″ – così è scritto in una delle sezioni del sito internet dell’agenzia regionale ma spulciando tra i dati e le relazioni mi sono accorto che nelle maggiori località turistiche della Campania non sono presenti centraline fisse per il monitoraggio e che neppure il laboratorio mobile pare abbia effettuato rilevamenti in tempi recenti sul territorio costiero.
È chiaro che probabilmente si effettuano maggiori monitoraggi dove si conoscono maggiori criticità relativi a traffico e inquinanti industriali ma appare decisamente complicato immaginare di realizzare opere pubbliche senza avere dati su attuale situazione. Credo sia opportuno che si conoscano i valori di concentrazione massimi orari e medi giornalieri per inquinanti come biossido di azoto, monossido di carbonio, ozono, benzene, biossido di zolfo, particolato PM10 e PM2,5 e quali potrebbero essere i rischi previsionali qualora vi sia un’intensificazione di traffico- continua Ingenito –
Ho chiesto conto al sindaco di Minori che mi ha risposto in merito alle opere pubbliche previste con gallerie, nuovi collegamenti e rimesse sotterranee di parcheggi ma verificando dai comunicati dell’Anas emergono opere più impattanti rispetto a quanto auspicato- Come operatori turistici non siamo pregiudizialmente contrari ad innovazioni ma il territorio, patrimonio dell’umanità deve essere preservato.
I rischi sono alti anche per la fragilità dei costoni, serve un piano di messa in sicurezza ed immaginare di ridurre il traffico veicolare trovando soluzioni alternative che prevedano aree intermodali in zone contigue e un potenziamento di trasporto pubblico a basso impatto ambientale. Il futuro della Costiera Amalfitana non può essere quello di consentire maggiore traffico veicolare ma al contrario far desistere dall’accesso con veicoli inquinanti.
Ecco perché abbiamo chiesto insieme agli operatori del territorio di accedere agli atti del progetto che prevede realizzazione di opere pubbliche anche a Praiano, Amalfi e Maiori e di estendere anche a consulenti esterni internazionali e quanti interessati per un contributo che accerti la sostenibilità del progetto oltre alle già confermate autorizzazioni se ottenute.
I trend di turismo internazionale puntano molto sui parametri ambientali e la Campania e soprattutto la Costiera Amalfitana e la Penisola Sorrentina con le aree dei Monti Lattari potrebbero cosi diversificare l’offerta e puntare meglio alla destagionalizzazione. Nei prossimi giorni pubblicheremo lo studio condotto sulle nuove tendenze di esperienze individuali di turismo naturalistico e ambientale. Va modificata la tendenza del turismo di massa, valorizzando le nostre risorse naturali che vanno preservate e garantite”.
Link Arpac in cui è possibile consultare elenco siti in cui sono installate centraline e relazioni monitoraggi con camper mobile