Figlio della generazione che ha vissuto l’esaltazione collettiva degli anni ‘80, con tutte le conseguenze del caso, era un volto notissimo di via Della Quercia.
Una strada immersa nel verde dove tutti si conoscono da una vita e dove anche un uomo di mezza età viene chiamato ancora ragazzo da chi è più attempato. Marco lascia i genitori, due fratelli e due sorelle e un grande vuoto nel cuore degli amici.
Come Fabrizio Marotta dell’Osteria Serra Wenner, il maestro di musica Oscar Caporaso, Franco Buonocore e tutti i ragazzi di via Della Quercia, a Capezzano, che oggi ricordano sì il suo carattere a volte un po’ chiuso ma soprattutto un cuore grande così. Quel cuore che hanno le persone pronte sempre ad aiutare tutti, anche se magari non sono nelle condizioni fisiche o psicologiche per farlo.
Al centro del Parco di via Della Quercia da due giorni è comparso anche un murale che lo raffigura e che reca, al posto del nome di battesimo, quello di battaglia: Serribotto. Lo ha disegnato il giovane Dario Giliberti, un genio in questo campo. L’ultimo saluto a Marco un paio di giorni fa nella chiesa del Parco con gli amici di sempre che hanno portato in spalla il feretro.
Fonte Le Cronache
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