Investita del problema l’Assessore Mariarita Giordano (nella foto) si è attivata con gli uffici del Comune e con le forze dell’ordine per evitare tale gesto. Sul posto anche la Digos.
La festa del sacrificio si è svolta con un gesto simbolico da parte dei vertici della comunità islamica a Salerno. Non è stato sgozzato nessun animale.
La festa del sacrificio si celebra ogni anno nel mese lunare di Dhū l Ḥijja, in cui ha luogo il pellegrinaggio canonico, detto hajj. Nei primi tre immediati giorni successivi all’inizio della Festa una norma islamica vieta qualsiasi tipo di ascesi e di digiuno, essendo considerati questi i “giorni della letizia”.
È per eccellenza la festa della fede e della totale e indiscussa sottomissione a Dio per i musulmani. Il rito che la contraddistingue è il sacrificio di un montone, una pecora o un agnello come fece Abramo dopo che Dio risparmiò suo figlio Ismaele.
Per i musulmani l’evento è da condividere non solo con i propri cari, ma anche con chi non può permettersi la carne e che in segno caritatevole riceve il cibo dai più fortunati.
Nei paesi islamici, in questa occasione, è normale trovare famiglie che condividano per qualche giorno la propria abitazione con un animale lasciando un angolo al montone, alla capra o all’agnello prescelto fino al giorno della festa (che corrisponde alla sua fine).
I capofamiglia musulmani con le proprie mani portano avanti l’uccisione dell’animale che deve essere adulto e fisicamente integro.
A Salerno, invece, l’intervento provvidenziale dell’assessore Maria Rita Giordano da sempre in prima linea per la difesa degli animali ha evitato che potesse compiersi tale rituale.