L’ultima parola spetterà al gip anche se la famiglia, tramite il suo legale, si è già opposta a questa valutazione del pm. A darne notizia il quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Il 7 marzo scorso, la bimba fu portata in ospedale, a Nocera Inferiore, per sintomi influenzali e colpi di tosse. Il 9 subentrarono ulteriori problemi respiratori e nel pomeriggio l’ospedale decise di intervenire con un’operazione d’urgenza da effettuare a Battipaglia, nel reparto di rianimazione pediatrica.
Per altri tre giorni, dal 9 al 13 marzo, la famiglia fu nuovamente rassicurata che la piccola si sarebbe ripresa, “a piccoli passi”. Ma il giorno 13, i medici riferirono alla famiglia della possibilità di trasferire la piccola in una struttura più qualificata. Il Santobono di Napoli.
A questo punto, nella denuncia i genitori riferirono di un diverbio tra medici, in particolare da parte del medico a bordo dell’elicottero, che avrebbe lamentato di non essere stato informato delle condizioni della paziente. E di non avere «gli strumenti per un trasporto di tale complessità». La piccola morì il giorno dopo, il 14 marzo, a Napoli.
Alla famiglia, un medico di turno del Santobono comunicò che la figlia era giunta in condizioni “disperate, perché durante il trasporto aveva subito uno o più arresti cardiaci”. Quando padre e madre presentarono denuncia ai carabinieri della stazione di Angri, non accusarono alcun medico, ma riportarono i fatti e i movimenti della piccola, dal giorno 7 al 14 marzo.
Chiedendo, tuttavia, il sequestro di tutte le cartelle cliniche e di accertare responsabilità eventuali. La procura, dopo una consulenza chiesta ad un perito, ha ritenuto di chiedere l’archiviazione dell’intero fascicolo, non ravvisando comportamenti omissivi nel personale che accudì la piccola. L’ultima parola spetterà al gip.