‘Peccato – scrive – dover restare delusi, amareggiati, a tratti sorpresi: è la presa di coscienza che la gente non ama le sue cose. Perchè se è vero ricordando la saggezza di Aldo Moro, che «dai doveri nascono i diritti», l’esempio e lo sprono ad un’attenta manutenzione, diciamolo, dovrebbe partire da noi.
L’elenco di cosa non va è lungo: panchine con lo schienale divelto, anzi brutalmente sdradicato, con tanto di firma con la bomboletta spray, siepi incolte, erbacce intorno agli alberi non potati’. Salerno non è questa -scrive la Mauro -. Non è quella che vediamo sul lungomare, dai ciottoli pericolosamente a rischio, dalle ringhiere caracollanti e i massi che costeggiano il mare franati. Non era, non è questa. E deve tornare com’era.