Lo sciopero sarà così strutturato: oggi venerdì 31 agosto dalle 19 alle 20 e dalle 21.30 alle 22.30. Domani sabato 1 settembre dalle 19 alle 20 e dalle 21.30 alle 22.30. Domenica 2 settembre, invece, l’astensione dal lavoro si terrà dalle 17 alle 18 e dalle 21.30 alle ore 22.30. A Salerno sono stati licenziati quattro lavoratori come ricorda Antonio Abagnara, segretario generale della Fistel Cisl Salerno.
“Continuiamo a ribadire quanto già detto nei giorni scorsi: il gruppo aziendale, adducendo a un seppur comprensibile momento di difficoltà che peraltro è tipico di tutto il settore, ha proceduto a risolvere il problema nella maniera più cinica e sbrigativa possibile, infischiandosene di chi porta avanti quotidianamente con dedizione “la baracca”, ossia le proprie risorse umane, e di chi li rappresenta”, ha detto Abagnara. “Ciò che lascia sgomenti è anche il modo in cui sono stati trattati i lavoratori licenziati. Il responsabile è arrivato all’improvviso nel cinema di Salerno: ha chiamato le quattro persone interessate, ha consegnato loro la lettera di licenziamento e poi li ha fatti allontanare dal cinema, quasi come se avessero commesso chissà quale nefandezza, incurante della loro storia professionale lunga più di 15 anni e senza aver mai ricevuto alcun richiamo disciplinare.
Ecco perché i lavoratori sciopereranno anche a Salerno come a Livorno e Bari. Riteniamo tale comportamento scorretto nella forma ma anche nella sostanza, perché riteniamo che questi licenziamenti individuali, perpetrati in base alle legge Fornero, in realtà siano dei licenziamenti collettivi che dovrebbero seguire, quindi, un altro iter disciplinato. Ma sono stati trasformati, appunto, in licenziamenti individuali attraverso degli artifici societari. Di questo si occuperà, eventualmente, la giustizia ordinaria.
In più in tutta questa vicenda si evince chiaramente un attacco frontale al sindacato, in quanto anche a Salerno, come negli altri cinema interessati dai tagli, “casualmente”, è stato licenziato un rappresentante sindacale dei lavoratori, con lo scopo evidente di indebolire la capacità di organizzarsi degli addetti, ignorando in un sol colpo decenni di conquiste di diritti sindacali. E tutto questo, come scritto in una recente lettera aziendale, dovrebbe dimostrare che questa azienda crede in un sano sistema di relazioni sindacali? Confermo anche la volontà, insieme alle altre sigle, di tutelare i lavoratori in ogni sede”.