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Baronissi: Sindaco in prima linea per la sicurezza delle scuole

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«Non vi è nessun allarmismo per ora  ma fondata preoccupazione per la pesante condizione dell’edilizia scolastica a Baronissi come in tutti i comuni d’Italia.

I nostri istituti scolastici sono stati in gran parte realizzati fra gli anni ‘50 e gli anni ‘80 e sicuramente non sono adeguati alle ultime prescrizioni antisismiche.

Lo Stato esca dall’ipocrisia dia le risorse che dice mediaticamente di avere e aiuti chi è pronto con progetti esecutivi. Non vorrei che delle scuole si parlasse solo al prossimo disastro, alle prossime morti quando tutti andremo alla ricerca del responsabile da mandare in galera». Lo dice il sindaco Gianfranco Valiante a meno di due settimane dall’apertura delle scuole sottolineando «l’assenza e i gravi ritardi delle Istituzioni verso l’edilizia scolastica».

A Baronissi due relazioni tecniche commissionate ad esperti «hanno rivelato, per altrettanti istituti, vulnerabilità sismica che hanno costretto ad ordinarne la chiusura».

Tutto grava sui Comuni: «Notevoli – spiega Valiante – sono i costi delle operazioni per il trasloco delle classi. In precedenza avevamo dotato di tutte le certificazioni di agibilità – ne erano sprovviste con gravi responsabilità delle amministrazioni precedenti – con significativo esborsi. Lo Stato, ma ancor prima la nostra coscienza, ci impone verifiche di vulnerabilità entro fine anno: saremo puntuali».

Ma avverte: «non vedo vicino lo Stato perché a sua cura devono essere ricostruiti o adeguati gli immobili non conformi». Tre giorni fa il Miur «mi ha comunicato che il progetto esecutivo che abbiamo candidato lo scorso febbraio (Pon) per la ricostruzione della scuola primaria di Sava non sarà finanziato perché i fondi sono pochissimi e serviranno a finanziare solo una parte delle scuole in zone altamente sismiche. Una clamorosa presa in giro».

 

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