La manifestazione, fortemente voluta dall’Associazione Amici del Tricolore retta da Antonio Galdi, è stata organizzata allo scopo di celebrare la figura di questo stimato militare, che ha vissuto a Pontecagnano Faiano dal 1990 al 2002 prestando servizio presso il 20° Gruppo Squadroni dell’Aviazione dell’Esercito Italiano “Andromeda” con sede presso l’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi.
Un uomo che ha avuto una carriera militare brillante e che ha partecipato a diverse missioni di pace a causa delle quali, respirando nanoparticelle di metalli pesanti, ha sviluppato varie gravi patologie fra cui la sensibilità chimica multipla.
La storia del Colonnello, che ha convertito l’esperienza del dolore in attaccamento ed esaltazione della vita attraverso la dedizione allo sport in qualità di atleta paraolompico, vincitore peraltro di diverse medaglie, ha lasciato un segno in tutti i partecipanti.
Su questa straordinaria testimonianza, l’Assessore alla Cultura e Pari Opportunità Adele Triggiano ha affermato:
“Abbiamo prodotto oggi, in sinergia con Istituzioni ed Associazioni, una bella pagina della storia del nostro Comune. Nulla è più bello che dimostrare, con i fatti e non con le sole parole, che la nostra comunità è aperta all’altro, indipendentemente dalle sue condizioni fisiche ed economiche, dai suoi orientamenti politici o sessuali, dalla sua provenienza sociale o geografica. Grazie al Colonello Calcagni, emblema di una diversità che è fonte di ricchezza umana e morale, e grazie a chi ha reso possibile questo incontro di condivisione ed amore verso la vita e le sue innumervoli potenzialità”.
Visibilmente commosso anche il Sindaco Giuseppe Lanzara:
“Siamo grati al Colonnello Calcagni per l’esempio di vita, di rettitudine morale e di senso patrio che testimonia con il suo impegno, la sua forza fisica e psichica ed il suo coraggio. La storia di cui ci rende partecipi è un esempio trasversale di umanità, di ricerca della pace, di onore al tricolore e di costanza fisica. Trasformare la disabilità in una nuova opportunità non è un merito che tutti, purtroppo, riescono ad attribuirsi, complice, troppo spesso, una società che non riesce a comprendere che oltre ad una mancanza resiste e persiste ancora una personalità. Eppure la certezza che si può vivere sempre e comunque al di là del dato fisico e che l’umanità non è diminuita dalla disabilità dev’essere un monito per una nuova prospettiva di vita e di condivisione dei valori”.
Alla cerimonia hanno partecipato la Medaglia d’Oro al Valor Militare Angela Lampasona vedova Arena e la Medaglia d’Oro al Valor Civile Martino Zoccola.