«Nelle ultime settimane si sono intensificati i controlli da parte delle forze di polizia nei riguardi delle lavoratrici e dei lavoratori ambulanti nella città e provincia di Salerno. Abbiamo verificato con i nostri occhi e sulle nostre persone – scrive Niang – che i controlli avvengono solo nei riguardi delle persone di pelle nera. Siamo, per questo, molto preoccupati. Da una parte, perché non riusciamo praticamente a lavorare”.
“Dall’altra parte, perché avvertiamo la discriminazione su base del colore della pelle. Le popolazioni ed istituzioni locali conoscono le nostre attività, sanno quanto senegalesi e
bangladesi, le più grandi comunità dedite al lavoro ambulante a Salerno, sono parte del tessuto civile, sociale e culturale locale. I figli e le figlie di molti di noi frequentano le scuole della città e della provincia”.
“Noi tutti abitiamo in case in cui paghiamo, regolarmente, fitti e bollette. Siamo parte della vita economica e sociale locale. Non riusciamo a capire perché tanti controlli sono su di noi e solo su di noi. Chiediamo, per noi e tutte le altre persone – continua la lettera – solo rispetto e possibilità di lavorare. In sicurezza, con tranquillità e dignità. Per tutti”.
“Per questi motivi, facciamo richiesta di un incontro al Prefetto di Salerno. Il nostro intento è quello di confrontarci con il massimo rappresentante dell’ordine pubblico in città e provincia per evidenziare che la questione del lavoro ambulante, come del lavoro più ampiamente, è questione economica e politica ma non di sicurezza. Le lavoratrici e i lavoratori ambulanti vogliono la sicurezza, la vogliono per sé, le proprie figlie, i propri figli e per l’intera popolazione”.
“Per chi fa l’ambulante la sicurezza è un bene non solo prezioso in sé, come lo è per l’intera popolazione, ma anche necessario per potere lavorare e avere relazioni positive con la potenziale clientela. Siamo sicuri che il Prefetto vorrà ascoltare le nostre richieste e proposte, che vengono da una parte della società locale fatta di lavoratrici e lavoratori che amano la pace e la giustizia”.
Quanti abusivi non di colore ci sono sul lungomare?
Giusto per curiosità.