L’assessore alla Cultura Giuseppe D’Ambrosio interviene per chiarire alcuni aspetti legati alla vicenda Palio Storico, manifestazione che si svolgerà nei giorni 21-22 e 23 settembre prossimi.
“E’ utile chiarire che l’edizione 2018 non si svolgerà in tono minore, come riportato oggi da un quotidiano, ma rispetterà le rievocazioni e le prove previste dal Disciplinare, che ricordo e’ l’unico documento che regola lo svolgimento della manifestazione. Che il Palio sia stato condizionato da scarse disponibilità economiche, questo non è una novità. Da tre anni l’Ente è costretto ad affrontare l’organizzazione dell’evento in economia, anche a causa dell’esclusione dai finanziamenti, con l’ultimo in ordine di tempo in attesa di rivalutazione da parte dei dirigenti regionali. Un progetto che ha ottenuto un punteggio altissimo escluso per una errata valutazione, in difesa del quale siamo pronti a ricorrere al Tar.
Ieri sera con lo svolgimento del giuramento “Ego Promitto Domino” è stata annunciata alla città la 27a edizione del Palio Storico di Angri. Non la si può considerare una edizione in tono minore per l’assenza di alcuni borghi o casali. Casale Risi è assente già da tre anni, Casale Ardinghi e Borgo Castello avevano prima firmato l’adesione e poi rinunciato. Nei confronti dei legali rappresentanti delle singole associazioni è stata attivata una procedura di precettazione con conseguente azione di richiesta risarcitoria ai loro danni, con l’esclusione definitiva dalla manifestazione. L’Associazione dei cavalieri di San Giuda Taddeo, aveva già manifestato da tempo la volontà di rinunciare alla gestione, che ricordo era subordinata alla volontà dell’Ente, che poteva in qualsiasi momento decidere di arrogare a sé sia l’organizzazione che la gestione dell’evento, cosa che avverrà per questa edizione.
Tengo a chiarire che la sola partecipazione di due casali (Giudici e Concilio) e di un borgo (Coronati) non pregiudica il regolare svolgimento della manifestazione che come da regolamento (articolo 7 del Disciplinare), potrà essere integrata anche da altri movimenti associativi che potranno rappresentare i borghi e casali assenti. L’organizzazione rispetterà ogni fase rievocativa e competitiva della manifestazione, aprendo in via straordinaria un bando di partecipazione.
Polemiche e critiche non fermeranno l’azione del mio assessorato e dell’intera giunta comunale che crede in questa manifestazione, in quanto espressione della storia della città. Una storia senza padroni che è patrimonio di tutti. Un valore culturale che vogliamo difendere e rilanciare nel nome di Angri Città d’Arte, risorsa dell’intera comunità da sempre e per sempre”.
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