Riflessione, commemorazione e dialogo. In queste tre parole si riassume la 17esima edizione della kermesse culturale “Scala incontra New York”, che si è tenuta a Scala, il paese più antico della costiera amalfitana. Quaranta ospiti tra i più illustri del panorama culturale, artistico, economico, nazionale e internazionale in dialogo tra loro sul tema “Parole e gesti di pace”.
Presenti tra gli altri: il premo Nobel della Pace, Muhammad Yunus, l’archistar Massimiliano Fuksas, il fotografo Oliviero Toscani, il critico d’arte Philippe Daverio, il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, l’artista Emilio Isgrò il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Beppe Giulietti, il presidente dell’ordine dei giornalisti, Carlo Verna. Lo storico Franco Cardini, e il presidente emerito della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick.
L’evento è stato anche l’occasione per ricordare, con un picchetto d’onore, le vittime dell’attentato dell’11 settembre 2001 alle Twin Towers, l’unico organizzato da un Comune italiano.
Lotta all’intolleranza e all’odio è stato il filo conduttore degli interventi dei relatori. “Nei piccoli centri come Scala, – ha sottolineato il Sindaco, Luigi Mansi, – non abbiamo ancora smarrito l’attenzione ai più deboli, ai più piccoli, ai più svantaggiati. I piccoli paesi, a differenza delle grandi metropoli, sono contenitori di umanità dove ci si aiuta reciprocamente. Da noi sono accolti tutti come fratelli. Come coordinatore dei sindaci della Campania per il grande pellegrinaggio ad Assisi che si terrà il prossimo 4 ottobre, – continua Luigi Mansi – porteremo questi valori sulla tomba del Santo. Oltre 200 sono i primi cittadini che hanno già aderito e oltre 5000 i pellegrini”.
Una delle testimonianze più toccanti è stata quella dell’86enne Oleg Mandic che nel 1945, a 12 anni, chiuse per ultimo il cancello di Auschwitz: “stando nel lager sono diventato un esperto di odio, ma non ho mai odiato, non voglio odiare e non vorrò odiare mai”.
Dall’odio dell’uomo verso i suoi simili a quello verso l’ambiente: Ermete Realacci, ex presidente di Legambiente, ha spiegato come “tutti i Comuni dovrebbero approvare l’idea di vietare la plastica negli uffici”. Oliviero Toscani e Philippe Daverio hanno invece esaltato la magia che emanano questi luoghi. Il primo ha sottolineato l’importanza di tutelare questi paesaggi “da ogni forma di abbruttimento” mentre il critico d’arte ha spiegato come “oggi Scala conserva il fascino di una Capri anni ’50, che, grazie a Dio, non è ancora diventata un duty free da aeroporto”.
La giornata si è conclusa con la riflessione economica di Muhammad Yunus, inventore del microcredito: “il capitalismo non ha fiducia nell’uomo. Il microcredito è la prova che anche i più miseri possono diventare imprenditori e salvare la loro vita e dignità. Le sfide del futuro sono inquinamento e disoccupazione”.
“Le storie, i gesti e le parole condivise a “Scala incontra New York” daranno forza agli uomini di oggi a disinquinare il mondo dall’egoismo e dall’individualismo. – Ha dichiarato padre Enzo Fortunato – uno dopo l’altro, come tanti mattoni, costruiremo i ponti su cui poggiamo le relazioni, la conoscenza e l’incontro. Le nostre parole, i nostri gesti, il nostro sguardo contro i muri, i terrorismi e le incomprensioni che alimentano l’odio tra gli uomini per gli uomini. La cultura apre gli occhi e le anime, ci aiuta a riconoscere l’altro, a comprenderlo e amarlo. Una kermesse che è una risposta alla violenza che genera violenza, un fiore che nasce da un pugno chiuso”.
Commenta