Entrambi rivolti contro l’amministrazione comunale di Salerno, rea – secondo Mariano Falcone della Lega – di fare troppo poco contro il fenomeno dell’illegalità sul lungomare e di non rispettare la comunità senegalese che, da tempo, chiede a Palazzo di Città una location dove poter allestire regolarmente il suo mercatino etico.
Simbolico l’abbraccio tra il segretario provinciale leghista Mariano Falcone e il presidente della comunità senegalese Dauda Niang, avvenuto poco dopo la partenza della passeggiata.
Alla testa del corteo blindato oltre a Mariano Falcone e Dauda Niang c’erano Ernesto Sica, Giuseppe Zitarosa, Domenico Di Giorgio e Tiziano Sica.
Noi siamo il partito del confronto, non quello della chiusura», ha dichiarato infatti il segretario della Lega di Salerno che, ancora una volta, si difende dalle accuse di razzismo:
«Per noi chi scappa dalle guerre è il benvenuto. C’è l’Europa che ci impone di accogliere, adesso però tocca a loro perché il nostro dovere lo abbiamo fatto fino alla fine. Ho letto di un manifesto a firma di De Magistris e Saviano. Sarei stato felice se loro, insieme alla sindaca di Lampedusa, avessero firmato un manifesto per dire invece che migliaia di giovani meridionali sono dovuti andare via dall’Italia per trovare lavoro, è davvero vergognoso. Non è la pontida del Sud, parliamo di territorio, infrastrutture e territorio».
Momenti di tensione durante il corteo della Lega sul lungomare di Salerno. Quando i leghisti sono giunti nei pressi della Camera di Commercio hanno trovato ad attenderli una cinquantina di contestatori della «Zona Orientale Rudgy Popolare», di Riff Raff, Potere al Popolo e Unione degli Studenti.
Poco dopo le 19 – scrive Il Mattino oggi in edicola – si è sfiorata la rissa, ma le forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Digos), presenti con volanti e camionette, hanno evitato il contatto tra i due gruppi, anche se qualche spintone c’è stato.
Alla fine la contestazione è stata solo verbale attraverso cori e slogan «Lega fuori da Salerno, siamo tutti antifascisti» ed uno striscione: «Al lungomare si sta insieme, le scuole dicono no alla Lega». Il gruppo di contestatori è stato accerchiato dalle forze dell’ordine per consentire ai leghisti di completare la passeggiata a Santa Teresa intonando l’inno nazionale e il nome di Salvini
VIDEO DEI MOMENTI DI TENSIONE DI LE CRONACHE
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