Il sindaco Napoli ha affermato: «Ho chiesto al Vescovo, con grande amicizia, rispetto e considerazione, che la statua di san Matteo entri nel Comune come è sempre accaduto in passato. A me sembra francamente qualche cosa sulla quale il Vescovo può riflettere nella sua totale autonomia. Anche perchè se facciamo entrare il simulacro del Santo nel cortile del Comune per una intera giornata, non capisco perché non possa entrare durante la processione.
La statua al Comune nel giorno delle celebrazioni rappresenta un omaggio alla città in quanto l’ente è la massima istituzione cittadina. Il Santo ha fatto il giro dei quartieri, è andato dappertutto, non capisco perché non possa entrare durante la processione al Comune. Ho inviato una lettera al Vescovo in cui sollecito una sua riflessione su questi argomenti».
Perché siete ladri, nullafacenti e per di più non avete rispetto per il santo patrono!!! Anni ed anni senza sindaco al seguito della processione per ripicca al fatto che non entra più nell’atrio del comune, una sola parola VERGOGNA!!!
da quando c’è questo prelato non sono più entrato nel Duomo.
Per la verità,io mi domando ma Lei quando esce dal Comune?
era ora che si impediva questa porcata….
Queste sono le problematiche pregne che interessano al sindaco facente funzioni. Se la statua del santo va in comune. Siamo tornati al medio Evo
Sto pinguino che si dichiara ateo usa questi mezzucci x provare ad ingraziarsi qualche consenso facendo leva sulle tradizioni religiose che nemmeno condivide e conosce…patetico e puerile. Andate via dal palazzo dei cittadini di Salerno! !
Ma pensa a risolvere i problemi di Salerno anziché creare polemiche inutili. Salerno è uno schifo grazie alla vostra amministrazione e voi pensate al nulla. Vergogna
Teniamo la religione (tutte) fuori dalle istituzioni.
Credo che si debba considerare la cosa al di fuori dell ideologia politica…Le amministrazioni cambiano e che se ne dica San Matteo è sempre entrato nella casa Comunale,c è da Dire che il Vescovo facente funzioni e anche lui un politicante mandato da Roma ma non è più ne meno che un revisore dei conti