Nelle prime due partite della stagione il Padova ha giocato con il 3-4-3 e con il 3-4-1-2: l’unica variante sul tema è stata la posizione di partenza di Clemenza (esterno d’attacco a Verona, rifinitore dietro due punte contro il Venezia). Mister Bisoli parte dalla difesa a tre e dalla presenza in mediana di due mastini e due cursori di fascia. Dalla trequarti in avanti, invece, c’è possibilità di variare.
E’ anche per questo motivo che mister Colantuono sta valutando attentamente il da farsi e non ha ancora sciolto del tutto le riserve riguardo al cambio di modulo. Per impedire a Clemenza di dar fastidio tra le linee sarebbe opportuno piazzare uno schermo davanti alla retroguardia granata. Ed è chiaro che un compito del genere non potrebbe assolverlo Di Gennaro, mentre per caratteristiche fisiche e tattiche Di Tacchio o Palumbo potrebbero francobollare il fantasista avversario e poi far ripartire l’azione. I due mediani potrebbero giocare sia col 3-5-2 (con di Gennaro libero di svariare e con Castiglia inizialmente sacrificato in panchina) che col 4-3-1-2 (il modulo che maggiormente potrebbe esaltare le caratteristiche del fantasista granata, con Castiglia confermato nell’undici base). Vedremo.
Di certo c’è che la Salernitana dovrà cercare di affrontare l’impegno con i patavini con piglio più deciso di quanto non abbia fatto col Palermo e a Lecce. I supporters granata soprattutto all’Arechi sperano di vedere in campo una squadra che fa la partita, che tiene il pallino del gioco e crea occasioni da rete. Non una remissiva come quella schiacciata nella sua metà campo dai siciliani o quella andata due volte in svantaggio in terra salentina.
Per il resto, in caso di difesa a quattro potrebbe restar fuori Migliorini. Sulle corsie esterne Casasola e Pucino sarebbero favoriti in caso di 4-3-1-2, mentre Djavan Anderson e Vitale potrebbero essere preferiti in caso di difesa a tre. In avanti, al fianco di Djuric stavolta potrebbe toccare a Bocalon, anche se Jallow e Vuletich non demordono.
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