L’operazione è stata eseguita congiuntamente e sotto la direzione e il coordinamento della D.D.A.A., da ufficiali ed agenti di Polizia giudiziaria in servizio presso il Reparto Territoriale Carabinieri di Nocera Inferiore, la Squadra Mobile di Salerno e la DDA Direzione Investigativa Antimafia di Salerno.
Sono state eseguite 52 perquisizioni domiciliari che hanno riguardato complessivamente 47 indagati e 5 ulteriori persone. L’operazione arriva al termine di una più complessa indagine iniziata nel novembre 2015 nell’ambito della quale erano stati già emesse misure cautelari personali.
In particolare:
– il 29/05/2017 erano stati arrestati per i delitti di usura ed estorsione aggravati dal metodo mafioso Dante Zullo, Vincenzo Porpora e Vincenzo Zullo;
– lo scorso 14 giugno furono sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere 10 persone per il delitto di Associazione finalizzata alla vendita e cessione di sostanze stupefacenti.
Le ultime indagini sviluppate anche grazie ad intercettazioni ed il decisivo contributo di un collaboratore di giustizia, hanno permesso di accertare l’esistenza di tre distinti sodalizi criminosi operanti sul territorio di Cava de’Tirreni.
In primo luogo è stata infatti ricostruita la struttura e l’operatività di una associazione di stampo camorristico con a capo Dante Zullo. In sintesi questo gruppo criminale, composto in totale da 11 persone, con le intimidazioni e sfruttando l’assoggettamento e l’omertà che ne deriva, commetteva numerose usure aggravate, abusiva attività finanziaria, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori, violenza personale.
Inoltre per ottenere il controllo, ed in modo indiretto la gestione di attività economiche, gestivano l’attività di raccolta delle inserzioni pubblicitarie presso lo Stadio “Simonetta Lamberti” per conto della Cavese Calcio, svolta sulla base di quanto risultava da un contratto rinvenuto nelle disponibilità di Dante Zullo.
Un secondo gruppo, avente a capo Domenico Caputano, composto da ulteriori 5 persone, era abitualmente dedito alla commissione dei delitti di usura aggravata e di estorsione, talora con ricorso al metodo mafioso.
Un terzo gruppo, sempre capeggiato da Domenico Caputano, con la partecipazione di altre 11 persone, aveva finalità di gestire una vasta piazza di spaccio sul territorio metelliano.
Fra in numerosi indagati non colpiti dai provvedimenti cautelari si evidenzia un elevato numero di persone che rispondono dei delitti di false dichiarazioni al pubblico ministero e di favoreggiamento personale, a riprova della forza intimidatrice esercitata dai componenti delle tre associazioni.
Va segnalata la presenza all’interno dei rispettivi sodalizi criminosi di soggetti risultati in preoccupante relazione con appartenenti alle forze di polizia e con esponenti delle istituzioni locali, a dimostrazione della capacità di esercitare un controllo davvero molto penetrante sul territorio della città di Cava de’Tirreni.