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La Salernitana cala il tris al Padova: Jallow devastante

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Ci si attendeva una vittoria per iniziare a dare un senso al campionato. Ma forse non cosi larga. Anche perché il 3-0 al Padova non è stato facile come si crede. Gara iniziata storta, appunto con una storta al polpaccio all’arbitro Di Paolo che dopo cinque minuti è costretto ad abbandonare la contesa sostituito dal quarto uomo Dionisi. Il Padova orchestra bene, i granata sembrano prendersi il sole. Poi al 26’ una sassata dai 35 metri di Di Tacchio cambia l’inerzia del match. Padova che inizia a soffrire, granata compatti e cinici. Nella ripresa il doppio cambio di Bisoli non sortisce effetti, mentre il cambio di Colantuono è quello giusto. L’ingresso di un devastante Jallow per Bocalon fornisce due assist per due gol (Casasola prima e Anderson poi). Il Padova si scopre centrando anche una traversa mentre i padroni di casa in contropiede sfiorano più volte il poker. Finisce cosi, ora testa a venerdi: c’è San Matteo ma c’è anche Benevento Salernitana.

Pomeriggio caldo all’Arechi dal punto di vista climatico. Temperature elevate con oltre 30°C in un metà settembre che sembra una domenica di luglio. Non c’è il pubblico delle grandi occasioni. Probabile che molti abbiano preferito trascorrere forse l’ultimo week-end al mare prima dell’inizio dell’autunno. Tante novità nella Salernitana che questo pomeriggio affronta il Padova all’Arechi. Colantuono conferma il modulo, 3-5-2, ma cambia in tutti i reparti.

Davanti a Micai , Schiavi al centro e Gigliotti a sinistra che debutta con la maglia granata. Sulla destra Perticone. A centrocampo le maggiori novità così come i dubbi. Sulle fasce Djavan Anderson a destra e Casasola a sinistra. In mezzo al campo Akpro e Castiglia. Il ballottaggio tra Di Gennaro e Di Tacchio vede prevalere l’ex irpino molto più affodabile per arginare la verve di Clemenza e Capello, due giocatori di quantità e qualità.

In attacco, invece, Bocalon sarà preferito a Jallow per far coppia con Djuric. All’Arechi attesi Lotito e Mezzaroma. Tra i veneti in campo l’ex Trevisan mentre parte in panchina Della Rocca. Occhio in attacco al pericoloso Bonazzoli. Probabile l’innesto dell’ex foggiano Sarno a gara in corso. Mister Bisoli lo utilizzerà come asso nella manica.

LA PARTITA

Terreno in buone condizioni e pubblico modesto all’Arechi dopo il bagno di folla dell’esordio con il Palermo. Da Padova sono in cento assiepati nel settore nord inferiore.

Partita che comincia al piccolo trotto con le squadre che si studiano nei primi minuti. Episodio singolare al 6’: l’arbitro Di Paolo di Avezzano si accascia al suolo in campo mentre era intento a seguire un azione di gioco offensiva veneta. Inutili i soccorsi dei sanitari, per il direttore di gara distorsione ai gemelli del polpaccio. Il quarto uomo Federico Dionisi indossa subito auricolare e maglietta e va in campo ad arbitrare quando mancano ancora 84 minuti al termine. Di Paolo si accomoda a bordo campo con una fasciatura al polpaccio dolorante.

La partita riprende dopo oltre cinque minuti di stop. Il Padova sembra più ispirato in fase offensiva con i granata spesso in affanno. Bocalon prova a suonare la carica ma senza successo. I granata conquistano metri e calci d’angolo. E al 25’ proprio da un corner palla indietro a Di Tacchio che dai 35 metri fa esplodere un sinistro chirurgico che batte Merelli. Esplode l’Arechi per l’1-0. Sempre di Tacchio ci prova dalla distanza stavolta non va. Alla mezz’ora ci prova Clemenza, Micai c’è. Al 35’ punizione al bacio di Gigliotti, palla che sfiora il sette.Nel finale pericoloso Casasola, Merelli blocca a terra. Durante i sette di recupero ci prova anche Bocalon ma non è fortunato e sul foto finish Akpa Akpro tutto solo dinanzi a Merelli sciupa il raddoppio. Ammoniti Djuric, Di Tacchio e Schiavi.

SECONDO TEMPO

Secondo tempo con Capello e Contessa fuori, Marcandella e Zambataro dentro per il Padova. Granata che rimangono invariati gli undici in campo. Veneti che partono bene con gli uomini di Colantuono che cercano il gioco di rimessa. Al quarto d’ora punizione biancorossa dal limite: Clemenza sfiora l’angolino, sfera di poco fuori. Entra Jallow nei padroni di casa ed esce Bocalon autore di una generosa partita. Dopo tre minuti ci prova Bonazzoli, palla sull’esterno. Nel momento migliore degli ospiti proprio Jallow si invola sulla destra, cross tagliato in area e Casasola buca Merelli per il 2-0. Intanto entra Mantovani per uno stanchissimo Perticone. Ma quattro minuti dopo azione in fotocopia di Jallow che scappa ancora sulla destra, palla dentro per il solo D. Anderson che deposita il tris di giornata. Al 73’ punizione patavina di Salviato che si stampa sulla traversa. Ma è sempre super Jallow a portare scompiglio in area biancoscudata, Casasola stavolta non è preciso. Poi Djuric di testa manda alto. Bisoli si gioca la carta Guidone per Clemenza.

Nel finale spazio anche per Di Gennaro al posto di un ottimo Di Tacchio. Negli ultimi minuti padroni di casa in contropiede sfiorano più volte il poker. Finisce cosi, ora testa a venerdi: c’è San Matteo ma c’è anche Benevento Salernitana.

 SALERNITANA – PADOVA 3-0

SALERNITANA (3-5-2): Micai; Perticone (21’ st Mantovani), Schiavi, Gigliotti; D.Anderson, Akpa Akpro, Di Tacchio (39’ st Di Gennaro), Castiglia, Casasola; Bocalon (18’ st Jallow), Djuric. A disp. Vannucchi, Pucino, Vitale, Odjer, Vuletich, Migliorini, Orlando, A.Anderson, Mazzarani. All: Stefano Colantuono.

PADOVA (3-4-2-1): Merelli; Ravanelli, Capelli, Trevisan; Salviato, Cappelletti, Pulzetti, Contessa(1’ st Zambataro); Clemenza (31’ st Guidone), Capello (1’ st Marcandella); Bonazzoli. A disp: Perisan, Ceccaroni, Minesso, Sarno, Broh, Belingheri, Vogliacco, Della Rocca, Mandorlini. All: Pierpaolo Bisoli.

Arbitro: Aleandro Di Paolo di Avezzano (Vecchi/Margani). IV uomo Dionisi

NOTE. Marcatori: 26’ pt Di Tacchio, 20’ st Casasola, 24’ st D. Anderson (S); Ammoniti: Schiavi, Di Tacchio, Djuric (S), Capello, Pulzetti (P); Angoli: 5-4; Recupero: 8’ pt – 4′ st; Spettatori: 9763 di cui 64 da Padova. Al 13’ pt infortunio all’arbitro Di Paolo, Dionisi diventa il direttore di gara.

 

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