Sofrzo economico a cui hanno aderito anche Regione Campania e Regione Basilicata, con un supporto minimo della Camera di Commercio di Salerno. Gli altri soci, dal Comune di Salerno all’amministrazione provinciale, passando per i Comuni di Bellizzi e Pontecagnano Faiano, non partecipano all’operazione. Alla scadenza del termine effetivo, però, nelle casse della società consortile ci sono soltanto poco più di 1 milione e 400mila euro. Il resto viene tecnicamente definito capitale inoptato e la Regione Campania, socio di maggioranza, il 10 luglio 2018 lo ha rilevato.
Opzione che viene esercitata e che consente all’amministrazione guidata da De Luca di prendere il controllo totale delle operazioni, ivi compresa la gestione dei fondi pubblici in arrivo dal Governo. Non va infatti dimenticato che il decreto Sblocca Italia, approvato a suo tempo dal Governo Renzi, assegna alla società di gestione dello scalo salernitano 40 milioni di euro con però il vincolo che le opere previste nel piano industriale siano iniziate entro il 31 dicembre 2018.
Fonte ASKA