La nuova tecnica di furto, nuova per il territorio, ma rodata in altre realtà italiane, è stata monitorata, scoperta e contrastata nel corso delle attività di prevenzione e repressione dei reati condotte nel tempo dalle forze dell’ordine su tutto il territorio provinciale, da Perugia a Foligno, passando per lo Spoletino, l’Alto Tevere e in tutte le altre realtà.
La questione della lastra ricavata dalla bottiglietta in plastica da mezzo litro apre anche un altro fronte rende difficile, e sicuramente non agevole, dimostrare l’avvenuto furto. Il perché sta nel fatto dato che, oltre alla mancanza dei beni trafugati, l’assenza di scasso delle serrature, di vetri delle finestre rotte e di tutti gli altri “segnali” del passaggio dei balordi non risulta altro.
Problema che apre l’ulteriore punto di ragionamento dei risarcimenti da furto complicandone i tempi con la vittima che si trova depredata dei propri beni, soldi compresi, e deve attendere per ceder risarcito quanto mani ignote – che le forze dell’ordine però sempre più spesso assicurano alla giustizia – hanno loto tolto portandosi via valori materiali e valori affettivi e familiari con beni che non potranno mai essere rimpiazzati trattandosi di ricordi. L’azione di polizia e carabinieri ha permesso di portare in evidenza questa tecnica impiegata per compiere furti.
E ha pure rimesso in primo piano la necessità da parte dei cittadini di applicare e rispettare semplici quanto efficaci regole comportamenti quotidiane che, se seguite, evitano bruttissime e in qualche caso irreparabili sorprese. In tal senso tanto la Questura quanto il Comando Provinciale dei Carabinieri di Perugia, tal senso sia direttamente che attraverso le rispettive articolazioni territoriali hanno dato vita a campagne di sensibilizzazione alla prevenzione e ai corretti comportamenti, con particolare attenzione alle fasce più deboli.
Fonte Leggo.it