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Salerno tra la fede del Santo Patrono e l’amore per la Salernitana

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E’ bello sapere che abbiamo lo stesso sangue di San Matteo, com’è bello riscoprire – ed ogni volta col medesimo stupore – quel legame forte e indissolubile che c’è tra la gente e il Santo Protettore. Riportarlo a spalla tra strade e vicoli è il minimo, visto che ogni angolo di Salerno è suo; respirare l’aria della festa – che varia le fragranze passando dalla milza ai fiori, dal fritto delle zeppole all’acre polvere da sparo dei fuochi a mare – è un po’ come riportare indietro di un anno l’orologio ogni volta, perché rituali, colori e sapori sono perpetui. Sotto la fede c’è tanto altro, perché i salernitani sono devoti al Santo ma anche alla festa.

Quest’anno, però, c’è una aggiunta: la partita della Salernitana. I granata saranno di scena a Benevento una partita che si inserisce nel pieno della processione finendo per dividere chi da un lato seguirà il Santo nel suo viaggio di ritorno nella cattedrale e chi osserverà in Tv le gesta di Schiavi e compagni

Ci sono partite in cui non servono motivazioni aggiuntive e quella di domani è una di quelle. Basta vedere la Salernitana nella parte alta della classifica per capire quanta voglia di vincere possa esserci all’interno del gruppo e dell’intero ambiente. Il gioco è bello quando dura poco, ma quando dura tanto diventa bellissimo, per cui la Salernitana proverà a restare incollata al gruppo di testa il più possibile.

Quello di domani è un esame da grande. Si gioca nel giorno di San Matteo quale migliore occasione per regalare ai tifosi un’altra vittoria. Del resto, da qualche anno in qua San Matteo porta bene ai granata e la ricorrenza coincide quasi sempre con un successo. Così sia anche per quest’anno.

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