La scorsa settimana, abbiamo ricostruito le principali procedure amministrative relative all’opera di Porta Ovest.
Abbiamo concluso il commento riferendo della delibera del Presidente dell’Autorità Portuale n. 209 del 19/09/2013, con la quale venne approvato il progetto esecutivo predisposto dalla Tecnis, asseritamente difforme dal progetto definitivo dello studio Pica Ciamarra, e abbiamo sinteticamente anticipato l’esito degli accertamenti avviati dalla Magistratura relativamente ad alcuni eventi verificatisi nel cantiere (crolli, norme di sicurezza) e successivamente estesi alla intera gestione dei lavori.
E abbiamo precisato, in particolare, che nel Novembre 2017, a conclusione dell’attività investigativa, sono stati inviati gli avvisi di conclusione indagini a 33 nominativi, tra cui alcuni dipendenti del Comune, i membri della Commissione di Gara di Appalto e l’ex Presidente dell’ Autorità Portuale.
Limitando le riflessioni solo ai rilievi concernenti il contratto Tecnis, la Magistratura avrebbe osservato che:
– il progetto esecutivo predisposto dalla Tecnis era in macroscopica e palese difformità rispetto al progetto definitivo dello studio Ciamarra e…aveva stravolto completamente ed immotivatamente…il progetto posto a base di gara determinando un incremento del corrispettivo…del contratto di appalto. Più precisamente…prevedeva la variazione dell’imbocco su via Ligea posta a raso del piano di campagna e non più in quota…con conseguente nuovo tracciato delle canne…che andavano ad interessare una diversa configurazione geostrutturale dei terreni e delle rocce scavate…(omesso)…(fonte cronachesalerno.it),
– si frazionava il secondo lotto dei lavori in una parte A (gallerie) e in una parte B ancora tutta da definire e da sottoporre a variante urbanistica del Comune di Salerno…senza alcuna precisa e sostanziale motivazione tecnica…(omesso)…(fonte .cronachesalerno.it),
– la realizzazione delle perforazioni sui tratti di galleria, come notevolmente modificati solo con il progetto esecutivo, avveniva senza i preventivi accertamenti necessari per ricostruire dettagliatamente 1’assetto tridimensionale del sottosuolo …(omesso)… (fonte cronachesalerno.it). Inoltre, il nuovo tracciato avrebbe intercettato una falda acquifera causando un significativo pregiudizio ambientale (fonte catania.medionews.it),
– si incrementava il costo complessivo e si determinava una evidente convenienza economica solo per il soggetto privato esecutore dell’opera pubblica (fonte cronachesalerno.it).
Ma le conclusioni della Magistratura sarebbero ancora più incisive: la Tecnis non avrebbe potuto essere ammessa alla gara in quanto il suo progetto, in netto contrasto con il Capitolato, privo dell’iter amministrativo e di una qualsiasi autorizzazione, oltre che delle necessarie indagini geologiche e geoidrologiche, avrebbe dovuto ricevere “valore zero” in luogo del massimo punteggio (sembra) attribuito dalla Commissione esaminatrice alla unanimità (fonte catania.meridionews.it).
La prima Udienza Preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio per 23 delle persone indagate si è tenuta il giorno 11/07/2018. Non abbiamo informazioni sul prosieguo.
Ora, se questa è la situazione, ci permettiamo chiedere: sarebbe mai possibile riprendere i lavori senza la preliminare pronuncia di un Giudice? E, quindi, perché si rilasciano dichiarazioni, riportate puntualmente dagli organi di stampa, su imminenti riaperture grazie a creative formule contrattuali (fitto, cessione di ramo di azienda, cessione in generale) e al rilascio di garanzie?
In definitiva: chi potrebbe autorizzare la ripresa di un progetto, asseritamente privo di autorizzazioni e senza le indagini geologiche e geoidrologiche preliminari? E quale tracciato dovrebbe essere seguito, considerati i pericoli dichiarati per il ponte autostradale e i fabbricati? E se la gara fosse poi invalidata e la Tecnis perdesse la titolarità del cantiere, come sarebbe sanabile un eventuale trasferimento a terzi dei lavori? E in caso di malaugurato accidente o disastro, chi sarebbe il responsabile sotto l’aspetto penale, quello patrimoniale e ai fini morali?
Intanto, proprio sul tema delle responsabilità eventuali, è emerso un fatto nuovo.
Nella lettura dei documenti, abbiamo recuperato le recentissime delibere di Giunta Comunale e dell’ Autorità Portuale (rispettivamente la n. 162 del 15/05/2018 e n. 142 del 25/05/2018) con le quali è stato approvato un ulteriore Protocollo di Intesa per la nomina del nuovo Responsabile Unico del Procedimento (RUP) relativo a Porta Ovest.
Nelle Premesse del Protocollo, ove si elencano in progressione cronologica le varie fasi amministrative, è espressamente riportata la delibera Presidenziale dell’ Autorità Portuale n. 209 del 19/09/2013 con la quale, come abbiamo già visto, si autorizzò il progetto esecutivo della Tecnis con il frazionamento dei lavori in GRUPPO A e B. Delibera che la Magistratura ritiene censurabile.
Con salvezza di ogni errore, osserviamo che non risulta che questa delibera, cioè la n. 209, sia mai stata richiamata nelle Premesse dei documenti del Comune, delibere e/o determine, e neppure mai riportata sul sito dell’Ente nelle descrizioni dell’opera. Ogni riferimento rinvia esclusivamente al progetto dello studio Pica Ciamarra (ripetiamo: salvo errore).
In sostanza, con la delibera n. 162 del 15/05/2018, la Giunta avrebbe ufficialmente dichiarato – PER LA PRIMA VOLTA – di condividere e di accettare le scelte fatte dall’ Autorità Portuale nella veste di Stazione Appaltante e, pertanto, di responsabile dei lavori.
In precedenza, formalmente, la Giunta non sapeva. Ora, formalmente, ha dichiarato di sapere.
Quali possibili coinvolgimenti questo possa generare, non sappiamo.
Del resto, non tocca a noi esprimere giudizi. Noi possiamo solo ricostruire i fatti. E, magari, nutrire qualche timore.
Per crescere con equità e giustizia, questa Città ha bisogno di amore.
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(a Mercoledì prossimo)