«L’epicentro è stato a una profondità tale da non creare danni – spiega a MeridioNews il direttore dell’osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di vulcanologia Eugenio Privitera – è stata una scossa di media intensità». Ma così non l’hanno vissuta i messinesi che hanno preso d’assalto Facebook affidando al social paure e sensazioni.
Messina non è nuova ai terremoti. «La faglia che si trova in questa zona è molto attiva – prosegue Privitera – e la scossa che è stata registrata non si può definire anomala proprio per l’attività sismica che anche in passato si è verificata nell’area a ridosso della costa occidentale calabrese e quella siciliana». Stamattina, una ventina di minuti dopo il terremoto registrato a Messina, è iniziato lo sciame sismico sull’Etna, a pochi chilometri dal comune di Milo. «Al momento – spiega Privitera – non possiamo dire che la scossa di Messina sia collegata all’attività sismica nella zona di Catania. Quella sequenza è strettamente connessa al sistema Etna. Né però possiamo affermare con certezza il contrario. Come si sa, non è possibile prevedere i terremoti. Comunque dai nostri dati quella di stamattina nello Stretto sembra essere stata una scossa isolata».
Solo ieri a palazzo Zanca è stata presentata Diamoci una scossa, la prima giornata nazionale di prevenzione sismica che si svolgerà domenica 30 in tutta Italia. E chissà che la paura di oggi non spinga più persone a chiedere agli architetti e gli ingegneri di Messina, che saranno presenti dalle 9 alle 19, quali sono le agevolazioni messe a disposizione dal governo per mettere a norma i propri edifici.
Visto il diffondersi di false notizie sui social, la protezione civile della Regione Calabria ha voluto smentire la possibilità di un rischio tsunami. «Circolano voci ingiustificate di una possibile allerta tsunami che ha generato panico tra la popolazione», fa sapere l’ente che si riserva di sporgere denuncia contro ignoti per procurato allarme.
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