Il ragazzo è stato a quel punto preso a bordo di un kayak e portato a riva mentre veniva seguito a poca distanza dallo squalo. Un solo morso al torace, sul lato destro. L’uomo, che non è ancora stato identificato, è stato portato immediatamente in ospedale: le sue condizioni sono gravi ma stabili.
Questo tipo di attacco è molto raro, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” gli squali in California prendono molto raramente i nuotatori se non superano i limiti nelle zone consentite. Dal 1950 al 2014 le vittime degli squali sono 13, l’ultima nel 2012.
L’episodio potrebbe ricordare a qualcuno il film “Lo Squalo”, continua Giovanni D’Agata, ma in realtà questi pesci di solito non attaccano l’uomo, anzi, cercano di evitarlo, e in mancanza di “provocazioni” è estremamente raro che attacchino.
Gli squali non rappresentano una minaccia ed è essenziale cambiare la percezione e l’immagine che abbiamo di loro come simbolo di terrore. E, ancor più importante, ad aumentare i rischi è in buona parte il comportamento umano.
“Mano a mano che in tutto il mondo cresce il numero di persone interessate a fare attività ricreative in mare dobbiamo aspettarci un conseguente aumento di incidenti”, spiega l’International Shark Attack File nel suo report del 2017.
Al contrario sono gli squali a dover temere gli uomini. Nel 2017 i ricercatori hanno stimato che ogni anno nel mondo vengono uccisi 100 milioni di squali pari una percentuale della popolazione totale compresa tra il 6,4 e il 7,9%. Un tasso di mortalità che i biologi giudicano insostenibile.
Giovanni D’AGATA
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