Né si tratta di una novità per il M5s, tanto che nella scorsa legislatura Carlo Sibilia, attuale sottosegretario al ministero dell’Interno, aveva presentato una proposta con analogo titolo.
A giudizio del M5s, tuttavia, «oggi il Paese e soprattutto i giovani necessitano di una riforma che garantisca la possibilità di accedere ai pochissimi e sempre più rari concorsi pubblici senza alcuna discriminazione di sorta».
Ecco perché «in un momento storico così cruciale per l’occupazione, specialmente giovanile, si ritiene indispensabile concedere a tutti i cittadini aventi diritto per legge di partecipare ai concorsi pubblici senza inserire nei bandi di concorso la limitazione del voto di laurea che oggi, in alcuni di essi, risulta determinante ai fini della partecipazione ma non necessariamente garantisce un’effettiva preparazione e conoscenza».
Fonte Il Mattino
Favorevole. Infatti ogni ateneo, ogni facoltà ha sue formule di calcolo…anche le più strane. Alcune penalizzanti, altre no. Senza poi contare la disparità tra lauree magistrali e quelle del vecchio ordinamento. Ci sono molte facoltà che nel valutare il voto magistrale, non considerano il voto della triennale a differenza di quelli del vecchio ordinamento. Per esempio io a causa del vecchio ordinamento ho avuto 104. Con la magistrale avrei avuto 108 e avrei potuto partecipare ad alcuni concorsi (minimo 105 per l’ammissione).
Io mi faccio il culo per laurearmi con 108, uno fa l’università in modo superficiale e prende 90 e il voto finale non conta???
È proprio una proposta di legge degna di un governo che ha un ministro dell’interno che in 12 anni non è riuscito nemmeno a laurearsi e un ministro del lavoro che non è mai nemmeno entrato in un’università. Ma che ci possiamo aspettare da chi ha come portavoce un ex concorrente del grande fratello?
E chi si rompe la schiena e rifiuta voti dignitosi per averne di migliori la sessione successiva? Che idioti… Gli piace perdere tempo. Il discorso del voto di laurea è condiviso solo da chi ha badato a prendere tutto a tutti i costi…. Altro che qualità!
x Anonimo
Per certi versi è giusto quello che dici ma in questo modo si penalizza chi invece a parità di voto ha studiato molto di più. Io credo che bisogna semplicemente considerare delle finestre sul voto di laurea e attribuire un punteggio in base alla finestra di appartenenza. Tre finestre dovrebbero essere sufficienti più un punteggio in caso di lode.
Per Alex. Nessun problema sul punteggio in base alle tre finestre. E’ giusto che il voto di laurea conti un pò nei concorsi pubblici ed attualmente viene applicato. Quello che va tolto è il voto minimo per l’ammissione ad alcuni concorsi come la banca d’italia o consob. Potrebbe al massimo sostituito con forme di esonero da prove selettive per chi ha voti superiori a 105 e basta. Ritengo che tutti debbano avere il diritto di partecipare…anche uno che ha preso 66/110. Saranno le prove scritte ed orali a fare una vera e propria selezione. Non dimentichiamo che c’è pure gente che dopo la laurea si fa un mazzo tanto con esperienze di tirocinio/apprendistato/lavoro e quindi ne escono con molta più esperienza rispetto ad uno che ha 110 e lode(con senza esperienza).
Il voto di laurea non deve pesare ai fini del punteggio nei concorsi…certo…così Coloro che con magagne varie, sono riusciti a prestare servizio nelle pubbliche amministrazioni, non solo continueranno a scavalcarci…ma addirittura ci annienteranno!!
Governo di ignoranti!!!
Se avessero studiato, in primis loro, non avrebbero perso tempo a valutare una proposta di legge così INDECENTE E MORTIFICANTE! Chi non ha voluto studiare ” come si deve” accetti le conseguenze!!!
Vergognatevi!!! E prendete in mano qualche libro di storia…. CAPRE!!!!