In base alle valutazioni di merito dei progetti presentati, l’Università di Salerno ha registrato un rilevante successo con 26 borse complessive di dottorato ammesse a finanziamento.
La competizione, che ha riguardato le Università campane, ha visto Unisa posizionarsi al secondo posto per la quota di borse ottenute (23%), dietro solo alla Federico II, ateneo più grande per numero di addetti alla ricerca e quindi dottorati attivi, ma avanti alla Università della Campania, che pure ha un numero di addetti alla ricerca e dottorati superiore.
L’Ateneo salernitano, che pesa il 17,8% rispetto a tutti gli atenei pubblici campani (in proporzione rispetto alla quota base del Fondo di Finanziamento Ordinario 2018), raccoglie borse in misura di oltre il 23%, guadagnando così 26 borse a fronte delle 19 teoriche risultanti dal dato dimensionale (+37%), con una premialità di ben 7 borse legate alla qualità dei progetti. Ed è l’unica tra i grandi atenei della Campania a far registrare un segno positivo al pari delle più piccole Parthenope e Sannio.
“La nostra Università – ha dichiarato il rettore Aurelio Tommasetti – quando viene valutata sulla base della qualità della ricerca e applicando il criterio del merito ne esce sempre vincente. Ancora una volta il merito vuol dire maggiori risorse per l’Ateneo. E’ accaduto così per i recenti finanziamenti ordinari assegnati dal MIUR e succede lo stesso oggi per i dottorati industriali. La distribuzione delle risorse sulla base del merito premia il lavoro dei nostri ricercatori e dottorandi.
Con altri 26 giovani dell’Ateneo che lavoreranno per realizzare innovazione e ricerca, le cui borse di dottorato si sommano alle 82 finanziate annualmente dalla nostra Università, alle 19 finanziate a cittadini stranieri e alle ulteriori 6 finanziate con i fondi per i Dipartimenti di eccellenza, opereremo in sinergia con il comparto industriale del territorio, promuovendo lo sviluppo dell’economia e contribuendo a trattenere nella nostra Regione i più brillanti laureati” – conclude il rettore.