“La proposta di direttiva, sottoposta all’esame del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo, sarà adottata nel 2019. Gli Stati Membri avranno quindi due anni di tempo per il conseguente recepimento della direttiva nelle rispettive legislazioni nazionali. Gli effetti sul settore saranno, a quel punto, disastrosi e per nulla gestibili, se non con la chiusura delle attività di produzioni.
L’Italia, tra quelli europei, sarebbe il Paese maggiormente colpito e, conseguentemente, la Campania e la provincia di Salerno, dove insistono le maggiori aziende produttrici. Oltre 20.000 lavoratori complessivamente interessati, tra diretti e indotto”, hanno spiegato Gerardo Ceres, segretario generale della Cisl Salerno, e Gerardo Giliberti, segretario generale della Femca Cisl Salerno.
Per il sindacato, dunque, è necessario lanciare subito un monito e un grido d’allarme ai parlamentari europei e ai parlamentari nazionali affinché tali scelte normative siano il frutto di meditati approfondimenti scientifici e non di ventate emotive ed ideologiche.
“Con questo approccio, come Cisl Salerno, chiederemo alle aziende aderenti a Confindustria di costruire iniziative informative di contrasto alle ipotesi previste dalla direttiva europea sui materiali monouso in plastica, facendo leva sulle acquisizioni scientifiche. In provincia di Salerno avremmo effetti significativi sul piano occupazionale e della struttura produttiva del comparto”, hanno concluso Ceres e Giliberti.
“Occorre sin da subito sventare il rischio di chiusure di attività e dei conseguenti licenziamenti, mobilitando i lavoratori e stringendo alleanze con i parlamentari della nostra provincia per soluzioni legislative equilibrate, economicamente e socialmente sostenibili”.