1) Ogni Pronto Soccorso vive un clima di naturale frenetica attività del personale, e non “confusione”, in considerazione delle urgenze a cui si deve dare immediata risposta nel più breve tempo possibile
2) I degenti in attesa di essere ricoverati restano sulle barelle nelle stanze del codice attribuito (rosso, giallo, verde) e sono continuamente monitorati dal personale in servizio. Mai le barelle hanno sostato nei corridoi che devono restare liberi per consentire anzitutto la velocità d’intervento nelle emergenze, ma anche il passaggio dei pazienti che necessitano di iter diagnostici
3) I familiari dei pazienti hanno un’ampia sala d’attesa dove attendono notizie che, puntualmente, arrivano non appena il medico che ha in carico il familiare ha le risposte diagnostiche per poter presentare il quadro completo. Ciò non toglie che, ogni qual volta sono state chieste informazioni, il personale del Triage ha sempre risposto educatamente e nei limiti delle sue competenze.
4) I pazienti in osservazione non restano in condizioni “poco dignitose”: vengono aiutati in ogni loro necessità, anche fisiologica, dal personale di turno e a chi si trova al pronto soccorso in orario di pranzo o di cena viene consegnata una colazione a sacco, laddove il medico ritenga che il paziente può mangiare
Si sottolinea, infine, che al Pronto Soccorso del Plesso Ruggi si registrano mediamente 250 accessi giornalieri, con picchi di 300/350, cosa, questa, che se da un lato rende oneroso e stressante il lavoro dei medici e del personale tutto, dall’altro conferma la grande professionalità degli stessi e la qualità delle risposte ricevute dall’utenza.