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“Mimmo Lucano libero”, anche Salerno in piazza per il Sindaco di Riace

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In poche ore circa sessanta persone si sono organizzate per radunarsi dinanzi piazza Amendola, a pochi passi dalla Questura, per manifestare in sostegno di Mimmo Lucano, sindaco di Riace attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’iniziativa, lanciata da vari partiti e circoli della sinistra salernitana, si è in poche ore diffusa sui social network grazie all’appello lanciato subito dopo la notizia dell’arresto del primo cittadino del comune calabrese, che ha visto l’adesione immediata di tante persone che poi si sono ritrovate a mostrare pieno sostegno a Lucano, urlando all’unisono “Arrestateci tutti”.

Tra questi i partiti di Potere al Popolo, Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista, la Comunità senegalese di Salerno, rappresentata anzitutto dal presidente Daouda Niang, e altri elementi tra cui emergevano Lorenzo Forte – presidente del Comitato Salute e Vita – e Margaret Cittadino – sindacalista vicina a Potere al Popolo – nonché Giso Amendola, docente universitario.

«Da Salerno, come da altre parti, si sono prodotti siti più o meno spontanei di persone che protestano contro un atto che ha colpito un simbolo della buona accoglienza contro la cattiva accoglienza – afferma il prof. Amendola -. Gli scandali dell’accoglienza ci sono, ma si dovrebbe indagare su quelli mentre Riace è l’opposizione a quel tipo di accoglienza: si colpisce così una città del Mediterraneo che ha costruito un modello di cultura alternativo contro lo Stato caserma e la Fortezza Europa che ci stanno proponendo in tutte le salse.

In più Lucano è una persona che mette in gioco sé stesso e il proprio corpo anche contro le leggi ingiuste. Noi ci auguriamo sia innocente, ma se colpevole viva Mimmo due volte poiché in questo momento è necessario disobbedire a tutte le leggi che impediscono l’affermazione dei diritti fondamentali, è disobbedienza civica. Le leggi ingiuste si disobbediscono».

«Secondo me tutti devono uscire e venire qua, è proprio la solidarietà che è sotto minaccia. Se la solidarietà diventa un reato, arriviamo ad un modello di integrazione che si vuole fermare con mezzi sempre diversi» – afferma Daouda Niang – «Come sappiamo il sindaco Lucano fa parte dei personaggi italiani che tutti conosciamo e di cui apprezziamo la storia, soprattutto noi all’estero visto che tanti in Italia non lo conoscono o non gli danno giustizia come meriterebbe».

Fonte Le Cronache

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