Il loro occhio meccanico è tornano sui luoghi che, nel 1943, hanno fatto da scena all’Operazione Avalanche, ossia allo sbarco delle truppe alleate, affidate al comando del generale Clark. Salerno e i centri limitrofi, trasformati in avamposto; cannoni puntati verso le montagne, navi da guerra che ormeggiavano davanti la spiaggia di Santa Teresa, carri che transitavano verso Cava; truppe alleate che da Mercato San Severino marciavano verso Napoli.
“È significativo – ha osservato Gianfranco Valiante sindaco di Baronissi – che le nuovissime generazioni conoscano la storia vissuta dalla nostra terra e dall’Italia in quel momento in cui lo sbarco, nel settembre del 1943, metteva fine ad una guerra che ha infiammato l’intera Europa. È importante che le figure e la realtà di quei giorni tornino a presentarsi come fantasmi che si muovono nella vita dei nostri giorni. La pace è un dono inestimabile; essa va trasmessa e insegnata come fondamento di ogni comunità, di ogni popolo”.
“Come rassicuranti fantasmi – scrive Edoardo Scotti nel piccolo catalogo pubblicato da Gutenberg Edizioni – di un passato mai così contemporaneo, i luoghi delle fotografie della bella mostra “Alleate presenze” avvolgono il visitatore in carezze remote.
Gli autori, Corradino Pellecchia, Francesco e Luigi Siano riescono a togliere crudeltà alla violenza della loro guerra d’ombre in un gioco temporale fra i giorni del settembre del ’43 e oggi, inserendo nell’appagante e sereno stato dei luoghi, i soldati, le armi cruente e i mezzi blindati che invasero le strade di Salerno nelle ore successive allo Sbarco alleato che decise le sorti del conflitto mondiale in Europa. È quasi un velo a coprire ciò che fu teatro della devastazione nella violenza delle esplosioni. Eppure sono gli stessi luoghi dei transiti che percorriamo oggi trascurandone la storia nobile e dolente di combattimenti e vittime che furono.
Immagini pacate e familiari della cronaca di settanti anni fa che il gioco abile e suggestivo della sovrapposizione di scatti fotografici rende amabile, cauto, rispettoso del dolore di quelle stagioni.”
Sono previste visite guidate dedicate agli studenti delle scuole primarie e secondarie. La mostra resterà aperta fino al 28 ottobre.
CORRADINO PELLECCHIA, salernitano, laureato in Giurisprudenza, operatore multimediale, autore tra l’altro di numerose pièces ad adattamenti teatrali, si è dedicato alla fotografia agli inizi degli anni Settanta, orientandosi verso una ricerca di tipo antropologico nell’entroterra campano e lucano. Le sue più recenti propose sono ispirate ad una ricerca sul colore; colore inteso come tentativo d’evasione dal reale e come interpretazione astratta della realtà. Ha esposto in moltissime gallerie in Italia e all’estero. Collabora a giornali e riviste specializzate ed ha pubblicato, da solo e con altri, diversi volumi.
FRANCESCO SIANO (Salerno,1950), laureato in Sociologia, ha cominciato ad interessarsi di fotografia agli inizi degli anni Settanta, dedicando particolare attenzione alle tecniche di stampa e di composizione in camera oscura, passando gradualmente, in anni più recenti e parallelamente al loro progredire, agli strumenti ed alle tecniche di fotografia digitale. Predilige la fotografia di ambiente e condizioni di luce naturale, dove focalizza la propria attenzione oltre che su aspetti umani e sociali, anche su oggetti ed elementi inanimati del contesto. Ritiene essenziale, nella realizzazione di una immagine fotografica, la ricerca e la cura dell’equilibrio compositivo, sia dal punto di vista cromatico che geometrico, degli elementi che la compongono. Dagli anni Settanta ad oggi ha partecipato a numerosi eventi espositivi ed iniziative editoriali.
LUIGI SIANO (Salerno, 1981), Ingegnere informatico, ha al suo attivo esperienze nell’applicazione delle tecniche di elaborazione delle immagini digitali.
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