Il composto è stato messo a punto da un team di ricerca francese guidato da studiosi della Facoltà di Farmacia presso l’Università di Strasburgo, che hanno collaborato con i colleghi dell’Università François Rabelais de Tours, dell’Istituto di Genomica Funzionale presso l’Università di Montpellier e del LabEx MEDALIS. Gli scienziati hanno sviluppato il farmaco sperimentale partendo dai risultati di precedenti indagini, nelle quali è stato dimostrato che l’ossitocina – il cosiddetto “ormone dell’amore” – agendo come un neurotrasmettitore nel cervello riesce a favorire le interazioni sociali in parte dei bambini autistici. Purtroppo l’ossitocina presenta una formula chimica peculiare e non può essere somministrata né per via orale né per via endovenosa, dato che viene metabolizzata rapidamente dall’organismo e non riesce a raggiungere il cervello in tempo, a causa della barriera emato-encefalica (BEE).
Per questa ragione Thierry Durroux, Bernard Mouillac, Jérôme AJ Becker e i colleghi si sono rivolti a composti che si legano al recettore (OT-R) dell’ossitocina, trovando caratteristiche interessanti in alcuni che reagiscono anche con i recettori della vasopressina (un ormone diuretico). A partire da essi hanno creato diverse strutture sulla base del componente comune – benzoil benzazepina – fino a ottenere un composto (il LIT-001) con gli stessi principi dell’ossitocina ma privo dei suoi “difetti” che la rendono inutilizzabile come farmaco. Dopo aver somministrato il LIT-001 a topi geneticamente modificati per esprimere una forma di autismo analoga a quella umana, gli scienziati francesi hanno osservato che i roditori trattati trascorrevano molto più tempo con i compagni, miglioravano le proprie interazioni sociali.
La speranza degli studiosi è naturalmente la creazione di un farmaco efficace anche nell’essere umano, ma prima di procedere alla fase clinica – i test sull’uomo – saranno necessari anni di indagini sulla sicurezza del composto. I dettagli del promettente studio, finanziato anche dal governo di Parigi, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Medicinal Chemistry della American Chemical Society.
Fonte FanPage.it
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