“La Lega B – si legge nella nota – ha regolarmente dato inizio al campionato con le 19 squadre che, dopo aver acquisito il diritto sul campo a partecipare al torneo, hanno ottenuto la licenza per l’iscrizione da parte della Figc. La decisione è stata assunta in conformità ai provvedimenti del Commissario straordinario Roberto Fabbricini che così ha voluto perseguire l’interesse pubblico primario della disputa dei campionati.
La Virtus Entella, che non ha mai contestato i provvedimenti presi dal Commissario Fabbricini in merito all’organico della Serie B, sta comunque cercando di acquisire il diritto a partecipare al torneo dando corso a diverse azioni giudiziarie.
Operazione che ha già portato e porterà con sé una nuova coda di ricorsi quale, ad esempio, l’istanza presentata dal Novara che chiede la ridisputa degli ultimi playout, in virtù della classifica rimodulata, o in alternativa l’iscrizione in sovrannumero, sul presupposto che la collocazione del Cesena all’ultimo posto avrebbe portato il Novara in quartultima e l’Entella in quintultima posizione, con il diritto per entrambe di giocare i playout.
Il fallimento dell’ A.C. Cesena è stato valutato dalla Virtus Entella e da parte della Giustizia sportiva in maniera contraddittoria in ragione dell’obiettivo prefisso: considerando il club romagnolo “non fallito” quando diventava funzionale poter applicare la sanzione di -15 punti che lo condannava all’ultimo posto, “fallito” quando si intendeva escluderlo dal contenzioso che lo legava al Chievo al quale è stata comminata una penalizzazione non di 15 ma di tre punti, penalità che non avrebbe portato il Cesena in fondo alla classifica.
In un momento in cui, come tutti hanno capito, la Giustizia sportiva è fortemente condizionata da frizioni interni all’istituzione, la Lega B nutre fiducia che la Giustizia amministrativa metta fine a questa sconcertante situazione nata dalla decisione del Collegio di garanzia del Coni, arrivata un mese dopo rispetto alla Giustizia endofederale e a campionato già iniziato, ponendosi tra l’altro in contrasto con le direttive che non consentono la revisione di risultati già omologati”.