“Gli ultimi episodi presso lo scalo salernitano raccontano di un decesso per cause naturali. Ho sentito di soccorsi in ritardo e ambulanze non attrezzate all’interno del porto per intervenire tempestivamente.
Ecco perché chiedo a chi ha il compito di gestire lo scalo di provvedere a installare in più punti strategici alcuni strumenti salvavita che potrebbero essere fondamentali per la vita di lavoratori e non solo”. Per Vicinanza, dunque, la sicurezza in quella che resta la principale azienda della città passa anche dalla prevenzione.
“Continuo a ripeterlo: investire sulla sicurezza non piace agli imprenditori. Ma ricordo a tutti che è doveroso”, ha detto il sindacalista della Cisal. “Non possiamo certamente controllare il destino, ma possiamo e dobbiamo fare il possibile per evitare di piangere persone che, quotidianamente, lasciano le proprie famiglie per andare a lavorare e magari non fanno più ritorno a casa. Non so di chi siano le responsabilità, ma c’è bisogno comunque di tutti per rendere il porto di Salerno un posto più sicuro e, in questo caso, uno scalo cardioprotetto”.
Infine l’appello: “Mi auguro che le istituzioni, il prefetto di Salerno e i parlamentari del territorio facciano proprio questo problema per sensibilizzare gli imprenditori del settore e chi si occupa della gestione del porto. Avere dei defibrillatori nello scalo sarebbe un gesto di grande umanità e rispetto nei confronti di chi “vive” la struttura”.
Commenta