I tir sono costretti ad andare sull’A30, con un aggravio di circa 50 chilometri rispetto al percorso tradizionale, che si traduce in maggiori costi per le aziende di autotrasporto e per tutto quanto riguarda l’intero settore di circolazione delle merci. “Fermo restando che siamo i primi a volere garantire la sicurezza ai cittadini, ai nostri autisti e a tutti quanti operano nel settore degli autotrasporti, dobbiamo constatare che nessuno ci aiuta a trovare un’alternativa all’attuale problematica della mobilità.
La riunione di giovedì sera, alla quale hanno partecipato sia gli iscritti Fai dell’intera Campania, ma anche aziende di autotrasporto che provengono da altre regioni che condividono la stessa criticità di mobilità, è stata infuocata”, ha detto il segretario regionale coordinamento Fai, Angelo Punzi. “La situazione non è più sostenibile e non è un fardello che possiamo portare da soli. A tutto questo si aggiunge anche un aumento del gasolio che rende quei 50 chilometri in più da percorrere ancora più gravosi. L’unica alternativa a questa situazione è darci la possibilità di utilizzare la strada statale 18 per un paio di mesi.
Parallelamente chiediamo l’apertura nel doppio senso di via Benedetto Croce che ridurrebbe l’impatto dell’autotrasporto per e da il porto di Salerno e darebbe agli automobilisti che si recano a Salerno un’alternativa valida per non dirigersi al porto dove tra l’altro la commistione di auto, moto e camion rende il transito molto pericoloso. Inoltre mettiamo in evidenza che la strada dedicata agli automobilisti in via porto verso Salerno è ancora contrassegnata sul manto stradale da frecce gialle che indicano la viabilità al contrario di quella consentita, creando ulteriore rischio e confusione.
Chiediamo pertanto a gran voce un incontro al Prefetto di Salerno che si faccia garante di un confronto diretto con i sindaci dei comuni di Cava de’ Tirreni e di Vietri sul Mare e con l’assessore alla mobilità del comune di Salerno. Se non avremo risposte concrete siamo pronti a mettere in atto una serie di manifestazioni per portare all’attenzione di tutti il disagio che l’intero comparto sta vivendo”, ha concluso Punzi.