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Arcan Salerno: “Ma dove vai, se il terminal bus non ce l’hai?”

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“Da pendolari quali siamo, ci troviamo ogni volta ad aspettare autobus in via Vinciprova in tutte le condizioni possibili: freddo, caldo, pioggia, grandine, etc. Come unica forma di riparo esistono due pensiline che come ovvio non possono soddisfare la presenza di centinaia di persone che ogni giorni transitano per Salerno. La nostra città ha più di 130mila abitanti ma non ha un terminal bus, cosa che anche nelle città più piccole delle periferie del resto d’Europa è possibile trovare”.
A proporlo è Arcan Salerno Cantieri e Architettura, l’Associazione che dal 2013 si pone l’obiettivo di partecipare alla crescita culturale e sociale della città di Salerno.
“Tante volte abbiamo parlato delle condizioni ridicole e di degrado di via Vinciprova; nelle scorse settimane ci abbiamo ragionato e abbiamo elaborato questa proposta. Un terminal bus in luogo dell’attuale stazionamento dei pullman. Nella sua semplicità la struttura è stata pensata per suddividere le aree d’attesa in base alla tipologia di linee con tre colori: giallo per linee suburbane, rosso per linee interurbane e blu per gli autobus a lunga percorrenza”.
“Al piano terra sono presenti i servizi, le biglietterie e l’infopoint. Al piano superiore si trovano ulteriori aree d’attesa per autobus notturni, un punto ristoro e l’accesso alla passerella sopraelevata di collegamento diretto con la stazione centrale. Nell’area esterna, in luogo dell’attuale campetto di calcio e della “chiesa”, abbiamo immaginato un’ampia area verde con un campo da tennis, uno da pallacanestro (praticamente non esistente in città nella configurazione all’aperto) e un parco giochi, oltre ad una piazza alberata come area di socializzazione ed eventi per il quartiere”.
“La chiesa viene sostituta da un ipotetica cappella senza simboli religiosi in cui chiunque possa pregare per il proprio Dio. Le aree di sosta sono posizionate sia nell’area interrata che nell’area che costeggia il fiume Irno. E’ solo un’ipotesi ma rende l’idea di come ci piacerebbe diventasse quell’area”.
LE FOTO PRESE DALLA PAGINA FACEBOOK DELL’ASSOCIAZIONE

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